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CRONACA | 24 giugno 2019, 17:15

Processo Longarini: per gup favoreggiamento Cuomo su Nirta 'poco più che un'opinione dei carabinieri'

Secondo il giudice milanese Guido Salvini l'accusa contro l'ex pm di aver avvertito il suo amico e titolare del Caseificio valdostano di essere intercettato per i suoi contatti con il boss della 'ndrangheta soffre di 'intrinseca debolezza'

Giuseppe Nirta fu assassinato in Spagna (nella foto d'archivio i poliziotti sul luogo dell'attentato)

Giuseppe Nirta fu assassinato in Spagna (nella foto d'archivio i poliziotti sul luogo dell'attentato)

"Si deve sottolineare che il giudizio a forte effetto secondo cui l'intercettazione sull'utenza di Gerardo Cuomo fosse 'strategica' per le indagini è poco più che un'opinione" dei carabinieri di Aosta che l'hanno formulata. Lo scrive il gup del tribunale di Milano Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza con cui ad aprile ha assolto l'ex pm Pasquale Longarini, ora giudice civile a Imperia, dalle accuse di induzione indebita, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento.

E proprio all'accusa di favoreggiamento si riferisce il gup: nel 2015 i carabinieri stavano intercettando il titolare del Caseificio Valdostano, Gerardo Cuomo perchè si incontrava con Giuseppe Nirta, esponente di spicco dell'omonima cosca di 'ndrangheta in seguito assassinato in Spagna, ogniqualvolta quest'ultimo si recava in Valle d'Aosta. Nirta arrivava, incontrava Cuomo, i carabinieri filmavano e ascoltavano i due che, principalmente, trattavano compravendite alimentari.

Nella foto Paquale Longarini e Gerardo Cuomo

Delle indagini ne parlarono un giorno di aprile con il pm Longarini, molto amico di Cuomo e da quel momento il 'patron' del Caseificio Valdostano smise di vedersi e parlare con Nirta. Per i carabinieri del Gruppo Aosta, un forte indizio della 'colpevolezza' di Longarini che avrebbe 'avvertitoì Cuomo di sospendere i rapporti con Nirta perchè indagato attivamente dall'arma.

Il gup Salvini la pensa diversamente: "Gli elementi di accusa nei confronti di Pasquale Longarini in ordine al reato di favoreggiamento lui contestato - si legge nelle motivazioni - appaiono anche meno che indiziari, piuttosto si riducono ad illazioni dovute anche, nella loro origine, probabilmente alla delusione per l'esito sfavorevole del segmento di indagine che riguardava il monitoraggio degli spostamenti di Nirta tramite l'intercettazione dell'imprenditore valdostano". 

L'assoluzione dall'accusa di favoreggiamento si "estende anche al reato di rivelazione di segreti d'ufficio" che è, scrive il gup, "del tutto indeterminato nel suo contenuto se si esclude la vicenda relativa alle intercettazioni". Per il gup è molto probabile che quando, cioè il 20-21 aprile 2015, Longarini aveva avuto notizia del procedimento nei confronti di Nirta, il suo amico Cuomo avesse già interrotto i rapporti con il 'boss' calabrese "e quindi non avesse certo alcun bisogno di suggerimenti dall'esterno".

 

p.g.

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