Sarà interrogato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Torino solo tra un mese, presumibilmente venerdì 5 aprile Marco Sorbara, consigliere regionale Uv arrestato il 23 gennaio nel'ambito dell'operazione Geenna contro una presunta 'ndrina valdostana e da una settimana sospeso dalla carica.
L'istanza di interrogatorio è stata presentata a fine febbraio dal legale difesore Raffaele Della Valle, del foro di Monza, ma per impegni improrogabili degli inquirenti il confronto, che si preannuncia molto lungo e articolato, è slittato di settimana in settimana. "Sorbara è prostrato ma resiste - riferisce lo studio legale - e si prepara ad affrontare un interrogatorio che potrebbe occupare un'intera giornata; il mio assistito vuole dimostrare la propria innocenza alle gravi accuse che gli sono contestate e assicura di non voler nascondere nulla al pm".
L'esponente politico aostano dell'Uv è rimasto l'unico dei 16 arrestati il 23 gennaio scorso ancora in cella di isolamento; 'lui stesso preferisce vivere il carcere in solitudine, evitando contatti con un mondo, quello carcerario, che non gli appartiene", spiegano i suoi difensori.
"Sorbara vuole spiegare la sua natura di uomo politico 'tra la gente e per la gente' - ribadisce l'avvocato Della Valle - che lo ha portato a incontrare con genuina semplicità anche persone delle quali, ovviamente, non conosceva la fedina penale né l'avrebbe mai potuta chiedere. Un uomo politico vicino al popolo che ha agito esclusivamente negli interessi e negli scopi del suo mandato di assessore comunale prima e di consigliere regionale poi, senza alcun tornaconto personale e senza chiedere alcun appoggio illecito".
L'operazione Geenna della Dda di Torino e dei carabinieri di Aosta dopo quattro di indagini ha condotto all'arresto, il 23 gennaaio, di sedici persone di cui undici in Valle e gli altri in Piemonte e a San Luca in Calabria.
In carcere in Valle d'Aosta tre politici: il consigliere regionale Marco Sorbara, eletto nelle fila dell'Uv; il consigliere comunale unionista Nicola Prettico; Monica Carcea, assessore alla Programmazione del Comune di Saint-Pierre; manette anche per il noto avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo e per il presunto capo della 'locale' Marco Di Donato; arrestati anche Bruno Nirta e Antonio Raso, considerati 'promotori' del sodalizio criminale.