"Vi è motivo di ritenere che Michel abbia evitato di ottemperare a tutti gli obblighi di comunicazione previsti dalla normativa, volendo piuttosto proprio nascondere alle autorità competenti la presenza del velivolo da lui condotto nella zona del Rutor". Lo scrive il tribunale del Riesame di Torino nell'ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti del pilota francese Philippe Michel, di 64 anni. L'uomo, agli arresti domiciliari, è indagato per disastro aereo colposo aggravato e omicidio colposo plurimo aggravato a seguito dello scontro tra un aereo da turismo francese e un elicottero dell'eliski, avvenuto lo scorso 25 gennaio.
Emerge inoltre una "propensione al dispregio nei confronti di regole stabilite per la sicurezza collettiva" dal "comportamento tenuto" dal pilota francese.
"La differenza" - si legge - nelle "condizioni dei due mezzi è chiara; l'elicottero svolgeva un'attività autorizzata e comunicata, l'aereo (su cui si trovava Michel, ndr) aveva intrapreso un viaggio non comunicato, forse con l'intenzione di compiere un atterraggio non consentito, e non aveva segnalato la sua presenza nello spazio Fir di Milano".
Secondo il tribunale del Riesame di Torino è "riscontrabile un pericolo di recidivanza specifica" dato che Michel "nonostante la sua lunga esperienza (è pilota Air France dal 1983, ha detto la figlia agli investigatori, ndr)", ha "dimostrato una propensione al mancato rispetto delle normative in tema" nello "svolgimento dell'attività di pilota e istruttore di volo in montagna". Un fatto che "suscita un forte allarme". Inoltre il pilota "nessun legame risulta avere con l'Italia", dove si è trovato per una "tragica fatalità", e rimanendovi ha "la prospettiva" di "affrontare un lungo processo e scontare al suo esito una pesante sanzione".
Per questo "misure coercitive non detentive appaiono del tutto insufficienti". Avendo nel frattempo trovato un alloggio ad Aosta - che al momento della convalida del fermo da parte del gip non aveva a disposizione - il tribunale del Riesame gli ha potuto concedere gli arresti domiciliari. Le indagini sono coordinate dal pm Carlo Introvigne con il procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna. Michel è difeso dagli avvocati Jacques Fosson e Alessio Iannone.
Tra le vittime il pilota dell'elicottero, il toscano Maurizio Scarpelli, di 53 anni, e la guida alpina tedesca, trapiantata in Valle d'Aosta, Frank Henssler