La Valle d’Aosta attuerà il numero unico di emergenza europee (Nue) e adotterà, con il Piemonte e come avvenuto in Lombardia, il modello della Centrale Unica di Risposta (Cur), prevedendo due postazioni remote situate alla Centrale unica di soccorso valdostana collegate, tecnologicamente, a una delle due Cur piemontesi ma in grado di gestire in autonomia il traffico 112 proveniente dal territorio valdostano.
“Questa soluzione – ha detto il presidente della Regione Augusto Rollandin illustrando il provvedimento assunto dalla Giunta regionale – permetterà alla Valle d’Aosta di avere personale proprio con le conoscenze specifiche del territorio, della toponomastica e della particolarità linguistica. D’altro canto, l’intesa che abbiamo approvato consentirà anche, in caso di gestione in sussidiarietà da parte del Piemonte, di poter contare su operatori di una regione confinante e con le migliori affinità linguistiche, culturali e di conoscenza del territorio rispetto a qualunque altra regione.”
I costi di realizzazione della Cur saranno ripartiti tra Piemonte e Valle d’Aosta, proporzionalmente al numero di abitanti. Per quanto riguarda i costi del traffico telefonico, saranno ripartiti in base al numero di chiamate ricevute dagli operatori della centrale di Torino e da quelli di Aosta. L’introduzione di un numero unico europeo per le chiamate di emergenza fonda le sue radici nella decisione del Consiglio delle Comunità europee del luglio 1991.
A livello nazionale, le norme attribuiscono al Ministero dell’Interno i poteri di indirizzo e coordinamento per l’individuazione delle iniziative volte alla realizzazione del Nue 112, prevedendo appunto la stipula di protocolli d’intesa con le Regioni.
Alle centrali uniche di risposta arriveranno le chiamate di soccorso inoltrate dagli utenti sui numeri telefonici 112, 113, 115 e 118. Gli ultimi tre saranno successivamente spenti e rimarrà attivo unicamente il 112.