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ECONOMIA | 22 febbraio 2016, 16:01

Savt dichiara guerra a Renzi, le pensioni di reversibilità non si toccano

Savt dichiara guerra a Renzi, le pensioni di reversibilità non si toccano

Ci risiamo ! Quando non si sa dove reperire fondi si interviene sulle pensioni. Già ci aveva pensato la Fornero, bloccando la rivalutazione delle pensioni. Era intervenuta, poi, l'alta Corte dichiarando l'incostituzionalità del provvedimento Fornero, cui fece seguito il Decreto applicativo del Consiglio dei Ministri, con il quale si restituiva ai pensionati, però, solo il 12,4% di quanto loro dovuto! Un furto legalizzato!

Contro questo decreto è stato presentato ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Tribunale di Palermo su istanza di un pensionato. Ora in uno dei decreti della delega legislativa sulla povertà depositati in Commissione Lavoro alla Camera, il Governo prevede di intervenire sulle pensioni di reversibilità. (nella foto Giorgio Rollandin)

Nobile intento quello di intervenire a favore della povertà! Ignobile quello di toccare le pensioni di reversibilità che non sono una “prestazione assistenziale”, ma una “prestazione previdenziale”, un contratto di assicurazione pagato con i contributi dei lavoratori con una quota della loro retribuzione.

Con questo decreto il Governo, considerando la reversibilità una prestazione assistenziale, prevede di legarla non più al reddito imponibile, ma all'ISEE che tiene conto non solo del reddito, ma di tutto il patrimonio (conti correnti, proprietà, azioni, obbligazioni ecc...).

La pensione di reversibilità – 60% del valore della pensione diretta – spetta al superstite ed è legata al reddito dello stesso:

Nessuna riduzione fino a 19.573 Euro, quindi 60%.

Riduzione del 25% da 19573 a 26098, quindi 45%.

Riduzione del 40% da 26098 a 32622, quindi 36%.

Riduzione del 50%  da 32622, quindi 30%.

Questa specie di “furto legalizzato” danneggia soprattutto le donne che quindi si impoveriranno sempre più.

Il Governo deve aprire immediatamente un tavolo di confronto con le forze sindacali su questo punto e ritirare questa norma iniqua.

Per questo chiediamo l'intervento dei parlamentari valdostani, in difesa delle pensioni di reversibilità e perché la lotta alla povertà non si finanzia con i soldi delle pensioni delle persone meno abbienti, ma con la lotta all'evasione fiscale (non solo a parole!), l'eliminazione delle spese improduttive, degli sprechi e delle inutili consulenze. Ora basta! Ça suffit!

giorgio rollandin - segretario Savt

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