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CRONACA | 24 luglio 2014, 12:04

PROSTITUZIONE: Aosta, blitz polizia-GdF, chiusi 4 centri massaggi

Qui e nelle immagini in basso, il sequestro del 'Centro massaggi Elena' in via Chavanne

Qui e nelle immagini in basso, il sequestro del 'Centro massaggi Elena' in via Chavanne

“E io adesso come faccio a mangiare e a dormire? Posso venire a casa vostra?”. Mentre osserva l'apposizione dei sigilli alla porta del suo ormai ex posto di lavoro si rivolge così ai poliziottti Liu, giovane cinese “in Italia da tre anni, sono italiana adesso...”, ufficialmente massaggiatrice professionista ma per gli investigatori della Squadra mobile di Aosta anche prostituta all'occasione, ovvero quando un cliente del 'Centro massaggi Elena' dove lei ha lavorato fino a questa mattina accoglieva la sua proposta di 'carezze particolari'.

Come Liu, altre venti cinesi sono dovute uscire in fretta e furia, in queste ore, da quattro 'centri di estetica e massaggio cinese' attivi ad Aosta: due in via Chavanne,  uno in via Monte Vodice e un quarto in viale Chabod. I locali e diverso materiale contenuto nelle stanze (computer, apparecchiature, certificati sanitari) sono stati sequestrati su mandato della Procura di Aosta al termine della operazione 'Vento d'Oriente', 'indagine condotta dalla Squadra mobile della polizia aostana , con la collaborazione della Guardia di finanza, che ha scoperto una costante attività di meretricio nei quattro centri di 'estetica', che per gli inquirenti erano 'a luci rosse'. Un aostano di 40 anni, un uomo e due donne cinesi - denunciati a piede libero - avrebbero favorito la prostituzione delle ragazze. 

Appostamenti e pedinamenti sono durati alcuni mesi, fino a che la reale attività dei 'centri' è emersa con chiarezza agli inquirenti. Un massaggio 'terapeutico' poteva costare 40 euro, a cui se ne aggiungevano altri 10 o 20, a seconda della 'prestazione particolare' proposta dalle ragazze che, durante la seduta 'normale', attuavano una vera e propria forma di adescamento. Tra i clienti dei 4 centri c'erano studenti diciottenni, molti pensionati ma anche diversi impiegati e operai.

patrizio gabetti

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