“Io qui resisto e resisterò ancora fino a che non ci siederemo attorno a un tavolo per chiarire la situazione: lo sappiano i committenti dei lavori che non mi sono stati pagati...”.
Dopo nove giorni vissuti sulla sua gru non ha intenzione di interrompere la sua protesta Costantino Morana, l'imprenditore torinese titolare della Co.ge.im che giovedì 13 marzo si è incatenato alla struttura alta oltre venti metri per protesta contro la Comunità montana Mont-Rose, che a suo dire non gli riconosce un credito di circa 500 mila euro per opere eseguite durante i lavori di realizzazione della Microcomunità di Perloz.
Si era incatenato anche per impedire che la gru venisse smontata dal committente, che gli ha ordinato di lasciare il cantiere. “In realtà la struttura su cui ho deciso di avviare la mia protesta si trova in un'area privata – spiega Morana – ben separata dal cantiere da una strada comunale”. Lunedì scorso l'imprenditore ha realizzato un'enorme striscione su cui ha scritto 'Grazie Mont-Rose', poi è risalito in cima alla gru e lo ha posizionato al vertice della struttura. Lo striscione è leggibile anche dall'autostrada.
“Non possono far finta di non vederlo - afferma Morana – però fino ad oggi né rappresentanti locali del mondo dell'imprenditoria edile né tantomeno politici o amministratori hanno trovato il coraggio di venirmi almeno a parlare. Questo, e lo dico per loro, non credo sia un bene”. Va diversamente con i residenti di Perloz e altri della bassa valle, con i quali l'impresario torinese in questi giorni ha stretto “rapporti di amicizia e solidarietà. Ma vorrei che fossero anche altri a dimostrarmela...”.
Per i lavori svolti alla 'micro', la Comunità montana Mont Rose gli ha erogato 700 mila euro ma lui sostiene di doverne ricevere ancora circa 500 mila per il costo di maggiore opere realizzate. Il mancato pagamento di questa somma ha costretto Morana a licenziare, dopo averli pagati, i suoi dieci dipendenti.
Morana assicura che non lascerà la gru “fino a che il Presidente della Giunta e l'assessore regionale alla Sanità non decideranno di sedersi con me a un tavolo per definire una volta per tutte la questione”.











