Saranno concluse tra pochi giorni, contemporaneamente agli accertamenti della Corte dei conti (vedi articolo Valledaostaglocal correlato) le indagini della procura di Aosta sulle spese e sui rendiconti dei gruppi consiliari regionali della Tredicesima legislatura.
Quello che è certo è che gli avvisi di garanzia (415 bis) per il reato di peculato saranno inviati ai capigruppo e ai consilieri di almeno due (ma potrebbero essere di più) gruppi. Coordinate dal procuratore capo Marilinda Mineccia, le indagini sono condotte dall'aliquota di pg della Guardia di finanza, che ha verificato spese, scontrini, bilanci degli organismi politici e in particolare i movimenti bancari dei singoli consiglieri.
L'inchiesta penale (così come gli accertamenti della Sezione di controllo della Corte dei conti) è stata suddivisa in più fasi. Questa 'tranche' per la quale sono quasi pronti gli avvisi di garanzia riguarda le presunte spese personali - per un ammontare massimo di poche migliaia di euro - che sarebbero state fatte da alcuni consiglieri valdostani con fondi pubblici destinati all'attivita' politica dei gruppi. Dopo il ricevimento dell'avviso di garanzia, i consiglieri saranno convocati in procura per giustificare l'utilizzo del denaro pubblico.
Le indagini erano state avviate a seguito delle notizie emerse dapprima su Valledaostaglocal, in seguito su altre testate giornalistiche locali, relative ad alcune spese 'sospette' sostenute dal Pd e pubblicate sul sito e sul giornale del partito (relative, tra l'altro, all'acquisto di alimenti e di premi per feste di partito e altre organizzate da consiglieri, acquisti di beni e pagamento dei contributi previdenziali dei consiglieri).












