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ISTRUZIONE E FORMAZIONE | 18 dicembre 2025, 10:12

Scuola sotto tutela? La FLC CGIL accusa il Ministero di ingerenza politica

Una nota del Ministero dell’Istruzione sulle manifestazioni nelle scuole riaccende lo scontro sull’autonomia scolastica. La FLC CGIL Valle d’Aosta parla di controllo ideologico mascherato da educazione civica e denuncia un clima di censura preventiva

Mauro Tamborin segretario FLC CGIL Valle d’Aosta

Mauro Tamborin segretario FLC CGIL Valle d’Aosta

Una circolare ministeriale, poche righe di indicazioni e una polemica che torna ad allargarsi. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è intervenuto nuovamente sulle modalità di svolgimento di manifestazioni ed eventi pubblici all’interno delle scuole, inviando una nota agli istituti che richiama principi come il pluralismo, la libertà di opinione e la presenza di ospiti “di specifica competenza e autorevolezza” quando si affrontano temi di rilevanza politica e sociale.

Per la FLC CGIL Valle d’Aosta non si tratta di un semplice richiamo formale, ma di una grave ingerenza nell’autonomia scolastica, che si inserisce in un quadro politico più ampio. Secondo il sindacato, il Governo Meloni utilizza il linguaggio dell’educazione civica per introdurre, in modo surrettizio, un controllo sulle attività didattiche e culturali delle scuole, mettendo in discussione principi che dovrebbero essere già garantiti per legge e per Costituzione.

Il sindacato contesta in particolare l’idea che le scuole debbano essere “indirizzate” sul rispetto del pluralismo e della libertà di insegnamento, ricordando che questi valori sono parte integrante della missione della scuola pubblica e non necessitano di linee guida calate dall’alto. Un richiamo che, secondo la FLC CGIL, rischia invece di trasformarsi in una forma di condizionamento preventivo.

La presa di posizione valdostana viene collegata a quanto accaduto recentemente in Toscana, dove un webinar scolastico con la partecipazione di Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, è finito al centro di polemiche e pressioni politiche che ne hanno messo in discussione la legittimità. Un episodio che, per il sindacato, segnala un clima sempre più pesante, nel quale il confronto culturale e civile viene delegittimato prima ancora di svolgersi.

Da qui la domanda, tutt’altro che retorica, rivolta al Ministero: a quali tematiche si riferiscono davvero questi richiami? Si vuole limitare la possibilità per la scuola di affrontare nodi fondanti della storia e della democrazia italiana, come l’antifascismo, i diritti umani, la Costituzione repubblicana?

La FLC CGIL Valle d’Aosta ribadisce che la scuola non ha bisogno di nuove direttive ideologiche, ma di risorse, fiducia e rispetto. Richiama l’articolo 1 del DPR 275/1999, che sancisce l’autonomia delle istituzioni scolastiche come garanzia della libertà di insegnamento e del pluralismo culturale, e respinge ogni tentativo di riportare le scuole sotto una forma di tutela politica.

Il messaggio è netto: la scuola pubblica non può diventare terreno di controllo o di censura. Difendere l’autonomia scolastica, conclude il sindacato, significa difendere la qualità della democrazia. E su questo terreno lo scontro con il Ministero è tutt’altro che chiuso.

je.fe.

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