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Il bene comune | 21 novembre 2025, 12:20

Accordo rivoluzionario tra Coni Valle d’Aosta e AICE VdA: inclusione sportiva al centro

Un’intesa che potrebbe cambiare il modo di fare sport in Valle d’Aosta e, potenzialmente, in tutta Italia: Coni regionale e AICE VdA firmano un protocollo che permette la somministrazione di farmaci salvavita nelle attività sportive. Un passo avanti enorme per l’inclusione, soprattutto dei più giovani

Da ds: Jean Dondeynaz, presidente del Coni VdA, e Manuele Amateis, presidente di AICE VdA

Da ds: Jean Dondeynaz, presidente del Coni VdA, e Manuele Amateis, presidente di AICE VdA

La data è di quelle da segnare in rosso sul calendario: venerdì 21 novembre. È in quel giorno che il Coni Valle d’Aosta e AICE Valle d’Aosta ODV hanno messo nero su bianco un accordo che, senza troppi giri di parole, potremmo definire potenzialmente rivoluzionario per l’inclusione nello sport.

La questione è semplice solo in apparenza: permettere che, durante attività ludico-motorie e sportive dilettantistiche, si possano somministrare farmaci salvavita che non richiedono competenza sanitaria specialistica, come Buccolam o Micropam. Ma nella realtà significa aprire lo sport — davvero — a chi convive con l’epilessia o altre condizioni che possono richiedere un intervento rapido.
«Si tratta di un passo fondamentale», scrive AICE VdA, sottolineando che l’intesa «potrà avere anche risonanza a livello nazionale».

A siglare l’accordo sono stati Jean Dondeynaz, presidente del Coni VdA, e Manuele Amateis, presidente di AICE VdA. Con loro, a certificare l’importanza istituzionale del momento, anche il Presidente della Regione Renzo Testolin, che non ha usato mezzi termini: «Pieno apprezzamento e sostegno per un’iniziativa che potrà avere ottimi riflessi anche all’interno del Tavolo di lavoro regionale sull’epilessia», quello che — con la DGR 861 del 7 luglio — darà vita al Percorso epilessia Valle d’Aosta, rivolto ad almeno 650 persone.

L’accordo nasce per facilitare la partecipazione delle persone con epilessia (con attenzione particolare ai minori) alle attività sportive organizzate da Società Sportive Professionali (SSP) e Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD). E lo fa chiarendo un punto decisivo: chi somministra il medicinale — previa formazione — non si sostituisce al medico, perché la responsabilità resta in capo al prescrittore.

Un passaggio che scioglie molti dei timori che in questi anni hanno escluso decine di giovani dagli allenamenti.

Nella nota si legge che il Coni VdA promuoverà:

«l’attività motoria e sportiva quale fonte di benessere fisico, mentale e sociale, favorendo la piena partecipazione di tutti»,

«le attività ludico-motorie per chi necessita di medicinali salvavita»,

«percorsi di formazione e informazione rivolti alle società sportive, per supportarle nell’inclusione delle persone con epilessia».

Dal canto suo AICE VdA garantirà sostegno pratico e materiale informativo, «mettendo a disposizione delle SSP e ASD strumenti utili sulla patologia, gestione crisi e somministrazione dei medicinali al bisogno».

L’intesa parte dall’epilessia, ma non si ferma lì. Come sottolineato nella nota, «il Protocollo intende essere strumento inclusivo per pari bisogni determinati da altre condizioni patologiche», citando glucagone, adrenalina e salbutamolo come ulteriori esempi di farmaci salvavita che potrebbero rientrare in questo nuovo modello.

La Valle d’Aosta, ancora una volta, sperimenta e apre la strada. E lo fa con un messaggio semplice e potente: lo sport dev’essere davvero per tutti. E per esserlo, deve essere pronto ad accogliere ogni persona, con le sue fragilità e con i suoi diritti.

Se vuoi, Piero, posso prepararti anche una versione più breve per i social o un box di approfondimento sulle implicazioni per le società sportive.

pi.mi.

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