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Vite in ascesa | 24 ottobre 2025, 06:20

Canale di Maria Bona: un itinerario per tutti tra storia e natura

Tra boschi, pareti granitiche e scorci panoramici, il Canale di Maria Bona, a 1.350 metri, offre un’escursione adatta a famiglie, escursionisti e appassionati di arrampicata. Un percorso storico, sicuro e immerso nella natura della Val Clarea

Partenza dell'arrampicata

Partenza dell'arrampicata

Esistono luoghi magici che accontentano davvero tutti. Per gli escursionisti poco allenati, il Canale di Maria Bona è ideale; allo stesso tempo, è perfetto per chi vuole portare bambini e cagnolini a spasso. Pur affacciandosi in alcuni punti su discreti vuoti, il sentiero offre adrenalina ai palati più esigenti, ma una rete di sicurezza ne garantisce l’accessibilità, con prevalenza di tratti pianeggianti e dislivello limitato. Il percorso è quindi adatto anche ai “diversamente abili” se accompagnati.

Da Torino, si percorre la Bassa Valle di Susa, scegliendo tra l’autostrada del Frejus o la SS25 (o la SS24), seguendo poi le indicazioni per il Colle del Moncenisio fino a Giaglione. Dopo svariati tornanti, si giunge all’ampio incrocio con la strada per la suggestiva Val Clarea (SP 122). Da qui, in un ambiente bucolico, si percorre la statale per circa un chilometro; giunti al Pian d’le Ruine, si prosegue a destra per un centinaio di metri e si parcheggia a bordo strada, nei pressi delle Case Boliù, prima di una galleria, in un luogo veramente suggestivo.

Per gli alpinisti, a monte della “Gran Rotsa” e a ridosso del canale, sono presenti più di 50 vie d’arrampicata di varia difficoltà e altezza, lasciando ai rocciatori l’imbarazzo della scelta. Chi scopre questo sito difficilmente lo abbandona più.

Uno dei tratti più spettacolarei

La partenza a piedi del percorso si individua a destra della strada provinciale, all’inizio del “sentiero Balcone” (S.B.) n. 820B. Il sentiero, che passa tra baite e case in rovina, si snoda tra ombrose boscaglie di acacie e le verticali pareti granitiche della Gran Rotsa, fiancheggiando sempre il gorgogliante Canale di Maria Bona.

Lungo il percorso, sempre sicuro e ben mantenuto, non mancano scorci panoramici: in alto, sul Vallone di Tiraculo o la Cima Arià; in basso, su strapiombi di oltre 200 metri. Tra boschi ombrosi e tratti esposti al sole, si arriva alle “prese” dove il Canale attinge le acque, nella località di Grange Buttigliera. Il ritorno ad anello avviene lungo il Sentiero 820B, con alcuni tratti su asfalto, fino al punto di partenza.

Un po’ di storia: il Canale prende acqua dalle prese poste nel cuore della Val Clarea, a circa 1.100 m, presso le Grange Buttigliera. Deve il suo nome a Maria Bona, nobildonna giaglionese e moglie del signore feudatario Andrea Aschier de Jalliono, che contribuì ai fondi per la costruzione. Scavato interamente nella roccia viva dalla popolazione locale, fu completato nella metà del XV secolo, partendo da progetti iniziati a fine 1200. L’opera permise lo sviluppo agricolo locale, consentendo l’irrigazione delle campagne fino ad allora impossibile.

Particolare del canale

Note tecniche:

Dislivello: 200 m circa

Partenza: Pian d’le Ruine, Giaglione (Val Clarea, Val di Susa, Torino) – 1.060 m circa

Arrivo: Canale di Maria Bona – 1.350 m circa

Lunghezza A/R: 4,5 km circa

Difficoltà: E (Escursionistica medio-facile, esposta ma protetta)

Tempo impiegato: Salita 1h45 circa – Discesa 50 min circa

Bibliografia: informazioni tratte da redazione@hikerspiemonte.it e redazione@gulliver.it

Lodovico Marchisio - foto Roberta Maffiodo

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