Quando un semplice commissariamento elettorale si trasforma in un commissariamento politico, nascono scenari surreali e battaglie di ego che farebbero impallidire anche i migliori sceneggiatori di telenovela. La casa Fratelli d’Italia post-elezioni regionali sembra un vero e proprio teatro di guerra… ma con il sorriso amaro di chi osserva dall’esterno.
Cari lettori, prendete fiato: quello che doveva essere un innocuo commissariamento elettorale ai danni di Alberto Zucchi si è trasformato in una commedia politica degna di Broadway. Il protagonista? Proprio Zucchi, vittima dei suoi proclami da gladiatore: “Otto consiglieri regionali, garantito!” La realtà? Più vicina a un teatrino di burattini che a una conquista epica. E non fatevi ingannare: esporre direttamente la Meloni a due giorni dal voto, diciamolo, non ha guadagnato simpatie nei corridoi del partito.
Intanto la guerra aperta tra Massimo Lattanzi e Alberto Zucchi tiene banco: duello all’ultimo post, botta e risposta via social e occhiate velenose in aula. Ma ecco il colpo di scena da copione: tra i due litiganti, pare che sarà un terzo a godere, perché gli altri eletti – Lattanzi, Tuccari e Domanico – altro non sono che ex tesserati di Forza Italia convertiti all’opportunismo politico, alla ricerca del posto caldo che FI non offriva loro. Un dettaglio che, credeteci, non sarà sfuggito ai vertici romani di FdI.
La morale? In Fratelli d’Italia la politica non è solo questione di voti, ma di ego, triangolazioni e mosse strategiche degne di un gioco di scacchi su un tappeto di dinamite. E noi, seduti in platea con il binocolo delle Le Sentinelle del Tombino – allias Le Betoneghe – possiamo solo ridere, annotare e fare il tifo per il prossimo capitolo di questa saga infinita.
Et comme dirait Charlie Hebdo :
«La politique locale, c’est comme le fromage : ça pue, mais ça fait rire.»






