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Velina Rossonera e Arcobaleno | 20 novembre 2025, 23:45

Velina Rossonera e Arcobaleno - Il Piano Chamolé

Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo: indiscrezioni, frecciate e silenzi dal teatrino politico valdostano

Velina Rossonera e Arcobaleno - Il Piano Chamolé

La storia che è si sussurra  è una di quelle che ti fanno dubitare se in Regione qualcuno abbia iniziato a bere il vin brulé del Marché Vert Noël con un mese d’anticipo. Fantapolitica? Certo. Ma anche sorprendentemente plausibile, vista l’aria che tira.

Pare che in un ufficio semi-buio dell’Assessorato ai Trasporti — quello con le tende sempre abbassate,  un gruppetto ristretto di funzionari e due consiglieri regionali particolarmente creativi stiano ragionando su un’ipotesi chiamata informalmente “Piano Chamolé”.
Un nome in codice che nessuno usa ufficialmente, ma che ormai gira nei messaggi Telegram dei funzionari più vivaci.

Di cosa si tratterebbe?
Semplice: trasformare l’eterna questione del nodo ferroviario di via Chamolé in una piattaforma politica per la prossima campagna elettorale. Fin qui niente di strano. Ma la parte gustosa è che qualcuno vorrebbe presentare l’idea di spingere l’interramento della ferrovia di Aosta in due fasi, facendo diventare la prima… una specie di “opera-bandiera” da sbandierare nel 2029, giusto in tempo per la calura pre-elettorale.

E fin qui, dai, siamo nella normalità valdostana. Il colpo di genio arriva dopo.

Si dice che un paio di tecnici (non proprio contrari all’ipotesi di una bella promozione dopo le elezioni) abbiano suggerito di far pagare una parte della comunicazione del progetto… indirettamente, infilando l'interramento come “opera di mitigazione dei disagi futuri legati al cantiere dell’elettrificazione Aosta–Ivrea”.
Tradotto: facciamo passare un mega progetto urbano come strascico del cantiere ferroviario già in corso. Un po’ di fantasia pianificatoria, un po’ di strategia, un po’ di speranza che a Roma dia una mano visto che Forza Italia è al governo della regione.

Ma la vera perla è un’altra. Secondo un paio di uccellini rossoneri che orbitano in zona Finaosta (che in questo periodo è l’epicentro di qualunque ansia amministrativa), pare che qualcuno abbia addirittura ventilato l’idea di legare l’operazione Chamolé a una candidatura “di prestigio” alle regionali… così da dare un nuovo volto al fronte autonomista moderato. Nome non confermato, ma soffiato: un ex-assessore con nostalgia di ruolo e una buona collezione di sciarpe in cachemire.

Nel frattempo, in Comune, il tormentone è un altro: se la Regione venderà davvero l’interramento come “antenna innovativa” dell’elettrificazione, allora tocca ai comunali inventarsi qualcosa di altrettanto acrobatico per non arrivare alla conferenza stampa con la faccia di chi ha perso il pullman. 

Il più quotato? Un comunicato — già pronto in bozza — in cui si parla di “riqualificazione integrata delle barriere urbane storico-funzionali in chiave di nuova mobilità di prossimità”. Che, tradotto in valdostano stretto: Bah, quarcho fau qué n’dison.

La morale? Ma quando dicono che tutto questo è inventato, è bene ricorda sempre che in Valle d’Aosta la realtà ha un vizio: ama superare la fantasia, possibilmente con una delibera da 12 pagine e tre allegati in calce.

Le Cagnard Déchainé

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