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ATTUALITÀ | 04 ottobre 2025, 20:53

Nel ricordo di Michele Benedetto

Michele Benedetto (1948/2016) di Torre Pellice (To) , amato capostipite di una grande famiglia, ha lasciato un vuoto immenso nella comunità valligiana e nel variegato mondo sportivo di cui faceva parte. Il tempo scorre, ma la memoria resta

Nel ricordo di Michele Benedetto

L'uomo che accarezzava i serpenti senza alcun timore e che amava scrutare le stelle con il suo telescopio, il nostro meisinùr (guaritore), erede naturale di una sapienza antica e preziosa a cui univa indiscusse capacità professionali tramandate al figlio Sandro, lascia dietro di sé una scia di rimpianto.


 

Era conosciuto ben oltre i confini della valle come un ottimo massaggiatore sportivo, impegnato presso l’Hockey Valpe e la squadra del Torino per decenni. Sapeva dedicarsi con bravura e sensibilità sia agli atleti che ai pazienti che affollavano fiduciosi l' ambulatorio.  Un fresco profumo di erbe alpine segnalava la sua gioviale, arguta, rassicurante, tenera presenza.

Aveva perso in tenera età sia il padre che il fratellino Luciano. La mamma era morta quando lui aveva soltanto diciotto anni. Ferite indelebili che lo rendevano incline ad accogliere il dolore del prossimo. Quando si verificava qualche disastro (terremoto o alluvione) non esitava a recarsi sul posto per prestare soccorso. Tempo addietro, un gruppo di sfollati ricevette in dono la sua roulotte.

Ricordiamo quanto credesse nella tutela dell'ambiente: organizzava belle giornate collettive per ripulire i fiumi del circondario, in collaborazione con il WWF.

Era un radioamatore appassionato. Adorava i lunghi viaggi: era un cittadino del mondo, intelligente e curioso, sempre preso da mille attività. Amava gli animali, senza escludere i rettili apparentemente meno amabili, di cui era un attento conoscitore.

Parecchi bimbi ora cresciuti ricordano con quanto entusiasmo interpretasse il ruolo di Babbo Natale presso le Scuole Mauriziane, circondato dai bambini che per lui stravedevano.

Gli piaceva tenersi informato: la televisione e il computer erano fedeli compagni delle pause serali. Vicino a lui, acciambellata sul divano, la fedele micia tricolore Fufi, che lo ha raggiunto in un Mondo migliore.

Più volte candidato sindaco per il Comune di Angrogna, è stato in seguito un pilastro portante del Movimento Cinque Stelle a Torre Pellice. Comunicativo, estroverso, buongustaio, sapeva apprezzare tutte le gioie che l’esistenza può offrire. Citava volentieri  la storia del Gabbiano Jonathan: che evocava spazi sconfinati e orizzonti di libertà. Noi montanari  pensiamo che ora diriga il suo camper verso spiagge incantate, accarezzate dalla Luce che non tramonta mai. Arrivederci, indimenticabile patriarca, grande cuore Granata.

“Nella pace e nella tenerezza di Dio, sii felice”.

Edi Morini

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