Un menù amaro, fatto di portate che nessuno vorrebbe mai assaggiare: reati ambientali, corruzione, infiltrazioni mafiose. Sarà questa la provocazione che sabato 4 ottobre, alle ore 16, animerà Piazza Porta Pretoria ad Aosta, con un flash mob che segnerà la tappa valdostana della campagna nazionale “Fame di verità e giustizia”, promossa da Libera a trent’anni dalla sua nascita.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Legambiente Valle d’Aosta, proporrà un’“osteria in piazza” con pochi tavoli e un menù speciale di 12 portate difficili da digerire, per ricordare che mafie e corrotti continuano ad avvelenare i territori. Tra i piatti simbolici, particolare attenzione ai crimini ambientali, scelti come focus della giornata valdostana.
La campagna “Fame di verità e giustizia” non è solo uno slogan, ma un vero e proprio viaggio che attraversa l’Italia, da Nord a Sud, e arriva fino all’Europa. Laboratori, assemblee, speaker corner, azioni di denuncia e momenti simbolici vogliono riportare al centro del dibattito pubblico l’urgenza del contrasto alle mafie e alla corruzione, con l’obiettivo di riscrivere una piattaforma condivisa di proposte da sottoporre alle istituzioni competenti.
La giornata proseguirà la sera, alle ore 20.30, nella Biblioteca comunale “Ida Desandré” di Aosta, con la presentazione del report Ecomafia 2025. Le storie e i numeri della criminalità ambientale, curato da Legambiente. A discuterne ci saranno Antonio D’Angelo, dell’Ufficio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Maria José Fava, di Libera.
Con questa tappa, anche la Valle d’Aosta si inserisce nel percorso nazionale che intende dare voce ai cittadini e alle comunità locali. Perché, come ricordano gli organizzatori, la lotta alle mafie non è mai solo un problema del Sud, ma riguarda ogni angolo del Paese. E davanti a un menù così amaro, l’unica ricetta possibile resta la partecipazione e l’impegno collettivo.













