Continuano le emozioni ad alta quota per Alpinisti InSuperAbili, iniziativa di volontariato, nata dalla passione per la montagna e finalizzata a promuovere l’inclusione rendendo lo sport accessibile anche alle persone con disabilità motoria.
Il Team di Alpinisti InSuperAbili – Adrenalina Inclusiva, progetto nato in Valle d’Aosta dall’idea di due amici e professionisti della montagna, Roberto Ferraro, per tutti Roby Ferro, e Daniele Boero, si prepara per la terza salita al Breithorn della stagione 2025.
Dopo le prime, effettuate il 1 giugno con Piersandro Maggi e il 29 giugno con Alen Sonza, il 13 luglio sarebbe dovuto salire Tommaso Migliorini, ma il maltempo aveva obbligato a posticipare la data.
La macchina organizzativa si è rimessa in moto, individuando una nuova data possibile in sabato 9 agosto. Tommaso Migliorini non era disponibile e si è quindi prenotato per il 2026, ma a salire con il team sarà Maxence Mattioli, un ragazzo francese che è volato da Parigi a Torino per essere pronto alla salita. Max fa parte dell’Associazione À tour de bras (https://www.atourdebras.org/) che ha come obbiettivo promuovere l’integrazione e la maggior consapevolezza delle proprie capacità attraverso lo sport.
“Siamo molto felici di questa apertura internazionale, in fondo è un modo diverso di ribadire il concetto di inclusività: in montagna con noi vengono tutti coloro che condividono la passione per le Terre Alte, a prescindere da disabilità, genere o nazionalità” – raccontano Daniele e Roby, che sono già al lavoro per preparare le squadre di guide e volontari che faranno parte del Team per la salita di sabato prossimo.
Come in tutte le iniziative dove si mette il cuore, anche i sogni trovano il loro spazio. E nei sogni di Alpinisti InSuperAbili, c’è il desiderio di conquistare tutti insieme una vetta, e far fare il battesimo di un 4.000 a chi non ne ha avuto ancora la possibilità.
“Ogni salita regala emozioni uniche, profonde, difficili perfino da descrivere – raccontano Daniele e Roby –. Sono esperienze così intense che solo vivendole in prima persona se ne può cogliere davvero il significato”.
L'opera di Bobo Pernettaz che sarà messa all'asta
Piersandro Maggi, milanese con un forte legame con Gressoney, dove ha vissuto e lavorato per anni non vedeva l’ora di tornare in alta quota. Spinto da un entusiasmo contagioso, ha formato personalmente una squadra di volontari composta da amici, professionisti della montagna, condividendo con loro l’ascesa verso la vetta.
Il 29 giugno è stato il giorno di Alen Sonza, assicuratore di Donnas e appassionato nuotatore originario del Piemonte. Accettando la sfida lanciata dall’amico Stefano Pramotton, Guida Alpina e suo compaesano, Alen ha dimostrato grande determinazione e spirito sportivo nell’affrontare l’ascesa.
In vetta, ha ritrovato il suo elemento preferito, l’acqua, ma sotto una forma diversa: quella della neve e del ghiaccio.
Il progetto Alpinisti Insuperabili è reso possibile grazie al prezioso supporto di sponsor, partner e volontari che si dedicano con passione all’iniziativa: senza di loro, questa straordinaria avventura non potrebbe prendere forma né raggiungere le sue vette più alte.
E per raccontare il senso di questo progetto, gli Alpinisti InSuperAbili “andranno in scena” martedì 12 agosto alle ore 21:00, presso il Centro Congressi di Valtournenche con una conferenza spettacolo dal titolo “Quando l’adrenalina diventa inclusiva”.
Durante la serata, che è ad ingresso libero, verrà anche messa all’asta un’opera del pittore valdostano Bobo Pernettaz che l’ha donata per sostenere il progetto.
Gli sponsor e i partner
Ferroli | Comune di Valtournenche | Harken | Gruppo Fiocchi di Neve | Conad Chatillon | Fondation Pro Montagna |Cervino Spa | Cervino Ski Paradise
Fondazione per lo Sport Silvia Parente | Azienda USL Valle d’Aosta | Associazione Nazionale Alpini Sezione Valtournenche | BoMeCo Borioula Media Company | U.V.G.A.M. Unione Valdostana Guide Alta Montagna
ALPINISTI INSUPERABILI in breve
Alpinisti InSuperAbili: inclusione in alta quota grazie a volontari e sostenitori
È un’iniziativa di un gruppo di amici che si è posto come obiettivo la condivisione della passione per la montagna con persone con disabilità motoria.
È un connubio di impegno, passione e solidarietà, che vuol rendere l’alta montagna un’esperienza realmente inclusiva.
Grazie alla forza del gruppo, anche chi non può camminare, può vivere l’emozione della conquista di un 4.000.
La realizzazione del progetto è resa possibile dal prezioso contributo dei volontari, dal supporto degli sponsor e dalle donazioni ricevute.
La genesi del nome “Alpinisti InSuperAbili...adrenalina inclusiva”
L’inclusione inizia sui banchi di scuola, così si è deciso di chiedere ai bambini della Scuola Primaria di Valtournenche di battezzare il progetto.
I bambini hanno avuto l’opportunità di incontrare Daniele e Roby, di vedere da vicino il monosci, l’ausilio utilizzato per la salita, e scoprire le tecniche, immergendosi così nel mondo della montagna accessibile.
Al termine dell’incontro sono stati sfidati a racchiudere in un nome le cose che avevano visto.
Il risultato è stato “Alpinisti InSuperAbili... adrenalina inclusiva”, un nome che nasce dalla creatività dei più piccoli e rappresenta con forza lo spirito dell’iniziativa: un’esperienza emozionante e inclusiva, in grado di unire persone, storie e capacità diverse in un’unica cordata.
Come si svolge la salita al Breithorn
È stato definito un protocollo di sicurezza, a tutela dell’ospite protagonista della salita e dei volontari.
Il primo passaggio prevede, prima della salita, che l’ospite si sottoponga ad una visita di Medicina di Montagna per ottenere il benestare del medico.
Per ogni salita vengono quindi formate tre squadre composte da cinque volontari, che si alternano nel traino di un monosci, uno speciale ausilio progettato per far sciare i disabili che in questo caso è stato modificato per permettere la progressione sul ghiacciaio.
Oltre ai volontari sono presenti alcune Guide Alpine professioniste e un medico del 118 a tutela di tutti i membri della cordata.
Il percorso prevede la partenza da Breuil Cervinia e la salita con funivie fino al Piccolo Cervino da dove inizia la vera e propria salita sul ghiacciaio.
La progressione avviene in cordata con le squadre di volontari legati tra loro che trainano il monosci e si alternano fino alla vetta del Breithorn, mentre al ritorno sono impegnate a frenare l’ausilio in discesa. Al rientro alla base, gli Alpinisti InSuperAbili si ritrovano in un momento di festa carico di emozione, per celebrare insieme il traguardo raggiunto. Un’occasione speciale per condividere sorrisi, abbracci e la gioia autentica di un’impresa vissuta fianco a fianco, dove ogni passo ha il valore di un sogno realizzato.
Che cos’è e come funziona il monosci
Il monosci è un ausilio tecnico costruito per consentire l’esperienza sciistica alle persone con disabilità. È costituito da un involucro in resina o carbonio che accoglie la seduta della persona. L’involucro è montato, grazie ad un sofisticato meccanismo basculante, su uno sci.
Sulla parte posteriore è presente un manubrio che viene manovrato dal conduttore.
La squadra dedicata alla conduzione e al traino è composta da un conduttore specializzato al manubrio, due persone al traino laterale e due al traino anteriore.














