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CRONACA | 24 aprile 2025, 14:30

Courmayeur celebra l’80° della Liberazione con le scuole: educare alla memoria, costruire il futuro

In un tempo in cui i valori antifascisti vengono troppo spesso messi in discussione, iniziative come questa ribadiscono con forza che la libertà si difende anche — e soprattutto — tra i banchi di scuola

Foto di Moreno Vignolini

Foto di Moreno Vignolini

In occasione dell’80° anniversario della Giornata della Liberazione, il Comune di Courmayeur ha scelto di celebrare con un giorno di anticipo una delle ricorrenze più significative per la nostra democrazia. Non per semplice anticipo di calendario, ma per un preciso gesto di civiltà educativa: permettere agli studenti delle classi 3A e 3B della scuola secondaria di primo grado di partecipare attivamente alla commemorazione, testimoniando così il valore della memoria attraverso gli occhi delle nuove generazioni.

La cerimonia si è svolta nella mattinata del 24 aprile, alle ore 10.00, presso il Monumento della Libertà. Un momento semplice ma denso di significato, scandito dalla deposizione di una corona d’alloro — antico simbolo di onore e memoria — e arricchito dalle letture degli alunni dell’Istituzione Scolastica Valdigne Mont Blanc. I loro testi, frutto di un percorso didattico e di riflessione collettiva, hanno saputo dare voce alle emozioni, alle domande e agli ideali di una generazione che si affaccia al mondo con consapevolezza e sensibilità.

Accanto a loro, la voce autorevole dell’ANPI e le parole del Sindaco di Courmayeur, che hanno ribadito con forza quanto il 25 aprile non sia soltanto una data del passato, ma un richiamo attuale e urgente ai valori della libertà, della democrazia, della giustizia sociale.

Presenti alla cerimonia anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA), dell’Associazione Combattenti e Reduci Italiani (ACRI), delle forze dell’ordine e delle tante associazioni di volontariato che, ogni giorno, tengono vivo quel senso civico che fu il cuore pulsante della Resistenza.

È proprio questo il significato più profondo della giornata vissuta a Courmayeur: la memoria che si fa educazione, la celebrazione che diventa occasione per formare cittadini consapevoli. Perché ricordare il passato non è mai solo un atto formale, ma un investimento sul presente e sul futuro. E quando a farlo sono le scuole, insieme alle istituzioni e alla comunità, allora si accende davvero la scintilla di una democrazia viva, partecipata, inclusiva.

In un tempo in cui i valori antifascisti vengono troppo spesso messi in discussione, iniziative come questa ribadiscono con forza che la libertà si difende anche — e soprattutto — tra i banchi di scuola.

pi/red

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