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CULTURA | 17 aprile 2025, 17:39

La Valle d’Aosta celebra l’80° anniversario della Liberazione. Un racconto di memoria, lotta e identità tra immagini, musica e parole

L’80° anniversario della Liberazione in Valle d’Aosta non è solo un tributo al passato. È un richiamo forte e necessario alla vigilanza democratica, all’impegno civile, all’antifascismo quotidiano. Perché, come diceva Calamandrei, la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare.

La Valle d’Aosta celebra l’80° anniversario della Liberazione. Un racconto di memoria, lotta e identità tra immagini, musica e parole

Una mostra che racconta la Liberazione con venti scatti potenti. Un concerto che intreccia canti resistenziali e suoni della tradizione. Una cerimonia solenne che percorre i luoghi della memoria. L’80° anniversario della Liberazione è molto più di una ricorrenza per la Valle d’Aosta: è un'occasione per riannodare i fili della storia con lo sguardo fermo sul presente.

“In questo 25 aprile – spiega il Presidente della Regione Renzo Testolin – il percorso di restituzione della memoria e dell’identità della comunità valdostana raggiunge una tappa cruciale. L’ottantesimo anniversario della liberazione dall’oppressione nazi-fascista ci consente di celebrare la riconquista della libertà, l’inizio del riscatto democratico e l’avvio della costruzione della nostra autonomia.

Si comincia con un viaggio fotografico. Dal 22 aprile al 5 maggio, sotto i portici di Palazzo regionale, in Piazza Deffeyes ad Aosta, ma anche lungo Avenue Conseil des Commis e in diversi spazi pubblici comunali, sarà allestita un’esposizione unica: venti fotografie, scattate tra il 28 aprile e il 26 agosto 1945, che documentano i giorni infuocati della Liberazione e i primi passi della rinascita.

La mostra è il frutto di una sinergia tra il Consiglio e la Presidenza della Regione, l’Istituto storico della Resistenza e la Città di Aosta. Racconta, visivamente, quell’istante in cui “la popolazione riacquistò la propria libertà, accogliendo i partigiani in quella che poi diventerà Piazza Émile Chanoux”.

In Valle d’Aosta – ricorda il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin – la data della Liberazione cade il 28 aprile 1945, tre giorni dopo rispetto al 25 aprile nazionale. Questa differenza cronologica non è solo un dettaglio, ma arricchisce il nostro ricordo, legandolo ancora più alla storia e all’identità del territorio.

Ma l’anniversario non è solo riflessione: è anche festa collettiva. La sera di domenica 27 aprile, Piazza Chanoux sarà il cuore di un grande concerto dedicato alla musica tradizionale e resistenziale. Sul palco saliranno i Rebel Nova, Lucianax con Sago e Fabio Comai, Trouveur Valdôtain, Maura Susanna con Ranzie Mensah e Federico Longhi, fino al gran finale con L’Orage e il progetto “Bella Ciao” del maestro Riccardo Tesi.

Abbiamo voluto trasformare memoria e ricordo in immagini, suoni e parole – prosegue Bertin – per rafforzare soprattutto nelle nuove generazioni la consapevolezza del percorso che ha portato alla nascita delle nostre istituzioni democratiche e della nostra autonomia.

Il cuore delle celebrazioni resta il 25 aprile, con la cerimonia ufficiale ad Aosta: alle ore 9.30 al Sacrario dei Caduti del Cimitero, poi al Giardino della Rimembranza di via Festaz, infine in Piazza Chanoux con la deposizione della corona e i discorsi istituzionali, seguiti dal concerto della Banda Municipale alle 16.30.

Alle 17.00, nella chiesa di Chesallet a Sarre, il Vescovo celebrerà la Messa in memoria di Don Prospero Duc, il prete resistente ucciso nel 1945 e insignito nel 2023 della Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Musica e storia anche a Saint-Vincent e Pont-Saint-Martin

Sempre domenica 27 aprile, alle 17.00, nella sala Gran Paradiso del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent, le Corps Philharmonique di Châtillon metterà in scena “CHEMIN DE LIBERTÉ”, uno spettacolo che mescola narrazione, musica e immagini per rendere omaggio al senatore Cesare Dujany e alla lunga marcia verso la libertà.

E martedì 22 aprile, alle 20.30, a Pont-Saint-Martin si aprirà una mostra fotografica sulla Liberazione del paese, con un intervento dello storico Gianni Oliva, autore del volume “45 milioni di antifascisti”.

In un tempo in cui la democrazia appare meno scontata, le parole delle istituzioni suonano come un monito e un invito.

Non si pensi, oggi, che la Liberazione delle nostre Valli sia definitiva e irreversibile – avverte il Sindaco di Aosta, Gianni Nuti – Il fascino del laccio, della prigionia, della limitazione di atti e pensieri tenta ogni giorno il cuore dell’essere umano. Non basta vigilare: occorre opporre un sentimento ostinato e contrario di apertura felice verso il nuovo plurale e multiforme… come in quel 28 aprile 1945, quando un intero popolo respirò, nel presente, l’aria di un domani fresco di speranza.

Testolin lo ribadisce: “La libertà e la democrazia conquistate nel 1945 non sono state un dono eterno, ma una conquista da custodire ogni giorno, con partecipazione, impegno civico, rispetto delle differenze e difesa dei diritti.

L’80° della Liberazione è dunque un’occasione per ricordare, ma anche per scegliere – ancora una volta – da che parte stare.

pi.mi.

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