La missione di recupero di un escursionista disperso, iniziata nella notte con un senso di urgenza crescente e colma di incertezze, si è finalmente conclusa nelle prime ore dell'alba. Era poco prima delle 06:00 di questa mattina quando il 46enne è stato individuato e tratto in salvo, ponendo fine a una notte di ansia e speranza.
L’uomo, la cui identità è ancora riservata, aveva contattato la madre in uno stato di evidente confusione. Aveva subito una caduta durante la sua escursione, battendo violentemente la testa. Il trauma gli aveva cancellato ogni ricordo recente: non sapeva più dove si trovasse, né riusciva a dare indicazioni precise. Il buio della notte si era fatto ancora più profondo nella sua mente, dove il senso di disorientamento si mescolava alla paura. Tuttavia, un barlume di lucidità gli aveva consentito di ricordare un solo dettaglio: un cartello con l'indicazione per Lillianes. Ma quell'unico indizio sembrava insufficiente a localizzare con precisione la sua posizione.
La Centrale Unica di Soccorso si è subito attivata. Con il cuore in gola, una squadra di soccorritori, composta da personale del Soccorso Alpino Valdostano (SAV), del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) e dei Vigili del Fuoco, è partita via terra, sfidando l’oscurità e il terreno accidentato dell'Alta Via n. 1. Ogni passo era carico di tensione, ogni scricchiolio nel bosco poteva essere un segnale, ma il silenzio della montagna sembrava inghiottire ogni speranza di un ritrovamento rapido.
Passavano le ore, e l’angoscia cresceva. Poco prima delle 05:00, l’escursionista è riuscito miracolosamente a inviare la sua posizione tramite il cellulare. Il respiro di sollievo è stato breve: la zona indicata era impervia, fitta di alberi, inaccessibile dal cielo durante la notte. Era una "zona rossa", proibitiva per gli elicotteri, e l'unica opzione rimasta era attendere il primo spiraglio di luce per permettere l'intervento aereo con il SA1.
L'attesa è stata straziante, ma alle prime luci dell'alba, il velivolo ha potuto finalmente levarsi in volo. L'uomo, ferito e disorientato ma vivo, è stato ritrovato e affidato alle cure del personale sanitario, che lo ha trasportato immediatamente in ospedale per gli accertamenti necessari.
Si è conclusa così, con esito positivo, una missione che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Ma l'ombra di quella notte, carica di incertezza e paura, rimarrà a lungo nella memoria di chi l'ha vissuta.