Con danni stimati oltre i 100 milioni di euro, il quadro emerso è quello di una calamità di proporzioni notevoli, capace di mettere in ginocchio intere aree della regione. Le immagini sono drammatiche: la strada regionale per Cogne devastata dalla furia del torrente, il centro di Cervinia sommerso dal fango e una lunga lista di danni che ha toccato decine di comuni.
In risposta a questa emergenza, la Procura di Aosta, sotto la guida del procuratore Luca Ceccanti, ha avviato un’indagine conoscitiva. Questo procedimento, formalmente noto come 'modello 45', serve a compiere i primi accertamenti e a valutare eventuali responsabilità senza avere ancora indagati o ipotesi di reato. L'obiettivo è quello di fare chiarezza su una calamità che ha avuto impatti devastanti ma, fortunatamente, non ha causato vittime.
Il bilancio dei danni è pesante. Solo per le opere pubbliche si parla di 93 milioni di euro, a cui si aggiungono 11 milioni di danni al comparto agricolo e altri sei milioni per le società regionali di produzione e distribuzione elettrica, Cva e Deval. La quantificazione dei danni subiti da imprese e privati è ancora in corso. Tuttavia, il governo ha già deliberato lo stato di emergenza per un anno e ha stanziato 20 milioni e 600 mila euro dal Fondo per le emergenze nazionali per sostenere i primi interventi e le esigenze più urgenti.
Nonostante la gravità della situazione, la resilienza della Valle d'Aosta si fa sentire. Cervinia ha già ripreso una quasi completa normalità e Cogne, dopo un lungo isolamento, vedrà la riapertura della strada regionale 47 il 27 luglio, riaprendo così le porte ai turisti.
La memoria storica degli eventi alluvionali è ancora viva in Valle d'Aosta. L’alluvione dell'ottobre 2000, che provocò la morte di 17 persone, resta un episodio drammatico e emblematico. All’epoca, nove persone tra vertici regionali, tecnici e amministratori locali furono processate per disastro e omicidio colposo, ma solo un geologo fu condannato, successivamente annullato dalla Cassazione per intervenuta prescrizione. La maggior parte degli accusati fu assolta in quanto l’evento era considerato eccezionalmente difficile da prevedere.
Oggi, i dati meteorologici confermano che la situazione idrica è critica. La portata della Dora Baltea, presso Hône, ha recentemente raggiunto i 210 metri cubi al secondo, mentre la pioggia accumulata da gennaio ad oggi in città ha superato quella di un intero anno. L'analisi del Centro funzionale regionale mostra una situazione di rischio elevato a causa dell'elevata quantità di neve accumulata in primavera e delle successive piogge intense, che hanno causato la fusione rapida della neve in quota.
La Valle d'Aosta è chiamata a fare i conti con una situazione complessa e con l'incertezza di ciò che il futuro potrebbe riservare. La risposta delle autorità e la resilienza della comunità saranno cruciali per superare questo momento difficile e costruire un futuro più sicuro e sostenibile.