L'obiettivo del provvedimento, in vigore da inizio giugno, è chiaro: disciplinare in modo rigoroso l'uso e la collocazione degli autovelox.
Il decreto introduce una serie di misure che modificheranno in modo sostanziale l'uso dei rilevatori di velocità. Salvini ha sottolineato che gli autovelox devono essere utilizzati come strumenti di sicurezza e non come un mezzo per aumentare le entrate comunali attraverso le multe.
Tra le novità più rilevanti, il decreto prevede che gli autovelox siano segnalati in anticipo, almeno 1 km prima fuori dai centri urbani. Inoltre, tra un dispositivo e l'altro dovranno esserci distanze minime differenziate in base al tipo di strada (urbana o extraurbana) per evitare la serialità delle multe nello stesso tratto di strada. Questo cambiamento mira a garantire maggiore trasparenza e a ridurre l'uso indiscriminato dei rilevatori di velocità.
La collocazione degli autovelox sarà determinata dai Prefetti e i dispositivi potranno essere posizionati solo in aree ad alto tasso di incidenti, dove è documentata l'impossibilità o la difficoltà di contestazione immediata a causa delle condizioni strutturali della strada. Il decreto stabilisce che la velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal codice per ciascuna tipologia di strada, come 50 km/h nei centri urbani. Sulle strade extraurbane invece, come ha dichiarato Salvini, "i dispositivi potranno essere utilizzati solo per riduzione della velocità non superiore a 20 km rispetto al limite ordinario".
Affinché il cittadino non sia “ingiustamente vessato” dall’uso dei dispositivi, il decreto stabilisce anche i casi in cui si può ricorrere alla contestazione immediata. Viene precisato che è possibile fare ricorso a dispositivi che si trovano a bordo di un veicolo in movimento senza contestazione immediata solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili. In generale, però, gli autovelox a bordo delle auto delle forze dell’ordine devono essere adeguatamente riconoscibili.
Secondo una statistica de Il Sole 24 Ore, le multe per infrazioni sulle strade sono valse oltre 1,5 miliardi di euro, il 6,4% in più rispetto al 2022 e il 23,7% in più del 2019. I comuni che erogano più sanzioni sono quelli medio-piccoli, con meno di diecimila abitanti, che in totale hanno incassato 238,6 milioni di euro.