/ CISL VdA

CISL VdA | 28 aprile 2024, 14:06

L’inclusione degli alunni con disabilità nelle scuole è azione prioritaria del nostro agire sindacale

L’INCLSIONE SCOLASTICA deve essere al centro delle politiche non solo italiane ma anche europee

Alessia Démé

Alessia Démé

Cisl scuola Valle d’Aosta, conscia che siamo in un periodo di campagna politica per le elezioni Europee, con il presente comunicato non vuole certo entrare a gamba tesa nell’agone politico, ma intende fare un appello accorato a chi si propone per occuparsi di politiche europee ed più in particolare di politiche scolastiche di studiare i dossiers, di confrontarsi con coloro che di scuola si occupano seriamente da decenni, perché con frasi ad effetto e “sparate demagogiche” (poi magari smentite o dichiarate non comprese) si rischia di far scivolare la nostra scuola ed il nostro Paese su terreni di emarginazione e di assoluta arretratezza.

Come Cisl scuola nazionale, sotto la guida del Segretario Ivana Barbacci, già nel 2020 ci siamo confrontati approfonditamente sul tema “LA SCUOLA INCLUSIVA”, e da tale attività ne è scaturito un DOSSIER con analisi, approfondimenti, proposte con cui abbiamo rilanciato il dibattito per una “Nuova stagione di maggiore Inclusione degli alunni disabili”. Sentire parlare oggi nel 2024 si classi separate ci sgomenta e ci inorridisce.

“I principi di accoglienza, la definizione del concetto di Bisogni Educativi Speciali, le sfide della individualizzazione e della personalizzazione, rappresentano un orientamento costitutivo e radicato del nostro sistema scolastico e caratterizzano, nell’insieme delle soluzioni adottate dai Paesi dell’Unione europea, quella che è stata definita “la via italiana all’inclusione”. Su questo tema, il quadro normativo nazionale è considerato tra i più avanzati in Europa, frutto di numerosi provvedimenti e progressivi affinamenti da parte del Legislatore: la titolarità dell’insegnante di sostegno nella classe, la dimensione reticolare e multidimensionale degli interventi per garantire l’inclusione, la strutturazione nelle istituzioni scolastiche di gruppi di lavoro dedicati e di una rete territoriale di supporto per la creazione di ambienti di apprendimento secondo il modello ICF e la condivisione del progetto inclusivo fra scuole, famiglie e altri soggetti pubblici e privati operanti nel territorio di riferimento, ne rappresentano importanti elementi di qualità.

Tuttavia, pur nella saldezza dei principi ispiratori, che peraltro sono radicati nella nostra Costituzione, anche l’inclusione scolastica ha dovuto negli ultimi decenni duramente confrontarsi con tentativi di razionalizzazione della spesa pubblica che si sono spesso tradotti, per il nostro sistema scolastico, in tagli lineari. Allo stesso tempo le istituzioni scolastiche sono state sottoposte ad una condizione di isolamento nella loro azione inclusiva, per la progressiva riduzione delle azioni di supporto che dovevano essere assicurate da Enti Locali e Sanità. In alcuni casi si è dovuto persino ricorrere al contenzioso giurisdizionale, a vari livelli, per garantire l’effettività dei processi inclusivi.

La crisi è stata così acuta da richiedere addirittura l’intervento della Corte costituzionale per ridurre l’impatto di disposizioni finanziarie tendenti a comprimere fortemente i diritti degli alunni con disabilità. È dunque il momento di riprendere percorsi qualitativi, resi sin qui accidentati e impervi da un contenimento della spesa pubblica che ha interpretato la scuola come costo piuttosto che come investimento. In particolare, occorre portare a termine il disegno concretizzato nel D.lgs. 66/2017 e nei successivi interventi normativi, che hanno rappresentato un tentativo di riordino del quadro delle competenze e delle modalità operative in tema di inclusione.

Ancora molti aspetti di questo percorso rimangono indeterminati, ed è da questi che dipenderanno la qualità dei processi inclusivi nella scuola e l’effettiva realizzazione dei principi enunciati dal Legislatore. I delicati passaggi, ancora necessari in tema di inclusione scolastica, devono essere attentamente presidiati affinché i principi fondamentali ai quali la nostra società si è sin qui ispirata non vengano meno e siano coerentemente attuate modalità di assegnazione delle necessarie risorse professionali e finanziarie”.

Alessia Démé - Segretaria Scuola Cisl

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore