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Informazioni pratiche | 02 aprile 2024, 14:33

La Valle d’Aosta è leader in Italia per quota di rinnovabili

La regione si distingue a livello nazionale per diverse best practice in termini di sostenibilità ambientale, analizzate in dettaglio dalla nuova piattaforma CIRO, realizzata da Italy for Climate in collaborazione con Ispra, che utilizza 26 indicatori articolati in 8 aree tematiche (emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità)

La Valle d’Aosta è leader in Italia per quota di rinnovabili

Un mix energetico, rispetto alla media nazionale, caratterizzato da una quota di rinnovabili pari a quasi il 100%, grazie al prezioso contributo della fonte idroelettrica, al minore ricorso a gas e petrolio e all’utilizzo quasi nullo del carbone. Un consumo di energia finale pro-capite fra i più alti d’Italia, causato in parte dall’alto fabbisogno di riscaldamento degli edifici, ma anche quello che, negli ultimi 5 anni, si è ridotto maggiormente in Italia, attraverso l’adozione di comportamenti virtuosi.  

Questi sono solo alcuni degli elementi che qualificano la performance climatica della Valle d'Aosta, esaminata in dettaglio dalla nuova piattaforma CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns), realizzata da Italy for Climate – centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – in collaborazione con Ispra, che raccoglie, analizza con indicatori originali e mette a confronto dati e buone pratiche ambientali adottate dalle Regioni italiane per guidarle nel processo di decarbonizzazione dei propri territori. 

Uno strumento intuitivo e fruibile con cui Italy for Climate intende fornire al dibattito pubblico e alle Amministrazioni locali un quadro completo e aggiornato che consenta di identificare, per singola regione e in confronto alle altre, gli elementi di forza, le aree di miglioramento e le migliori pratiche da adottare attraverso 26 indicatori articolati in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità. 

Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate: «Per guidare con successo un territorio verso la transizione energetica è essenziale avere una visione completa dell’andamento dei principali indicatori climatici della regione, per identificare quali sono le aree che richiedono lo sviluppo di strategie mirate ed efficaci per mitigare e affrontare la crisi climatica. Con quest’obiettivo, insieme a Ispra, abbiamo voluto sviluppare una piattaforma di condivisione di dati e buone pratiche, selezionando 26 indicatori chiave, molti dei quali frutto di specifiche elaborazioni originali, per una lettura intuitiva e comprensibile dei principali indicatori in gioco».

Le 8 aree tematiche di CIRO che individuano le migliori performance della Valle d’Aosta in dettaglio:

1.      Emissioni: Piuttosto positiva è la performance della Valle d’Aosta in termini di assorbimenti naturali in rapporto alla superficie, mentre le emissioni pro-capite sono ben superiori alla media nazionale.

2.      Energia: Il mix energetico della Valle d’Aosta in termini di distribuzione delle fonti è caratterizzato, rispetto alla media nazionale, da una quota di rinnovabili ben superiore e da un minore ricorso a gas e petrolio, oltre che da consumi di carbone pari a zero; i consumi di energia finale pro-capite sono fra i più alti in Italia, anche a causa di un alto fabbisogno di riscaldamento degli edifici, anche se la Valle d’Aosta è anche la regione che li ha ridotti di più negli ultimi 5 anni.

3.      Rinnovabili: La regione è considerevolmente quella con la più alta quota di consumi di energia coperta da fonti rinnovabili, raggiungendo quasi il 100% grazie al prezioso contributo della fonte idroelettrica. Tuttavia, la performance nel 2022 non è stata positiva né in termini di nuovi impianti installati né in termini di nuove comunità energetiche rinnovabili.

4.      Trasporti: Si tratta del settore in cui la Valle d’Aosta registra la performance meno positiva, con risultati peggiori della media nazionale mediamente su tutti gli indicatori, ovvero nelle emissioni pro capite, nel numero di automobili in rapporto alla popolazione, nella quota di immatricolazioni di auto elettriche e nel numero di passeggeri trasportati dal TPL.

5.      Edifici: Ottima la performance sulla quota di edifici in classe A (pari al 17% contro una media nazionale del 10%) e sono anche piuttosto positivi i dati sulle emissioni pro capite del settore e sulla quota di consumi elettrici, entrambi sostanzialmente in linea con la media; meno positiva la performance sui consumi medi, ancora molto elevati anche a causa dell’alto fabbisogno di riscaldamento degli edifici.

6.      Industria: Alquanto positivo il dato sulla quota di consumi elettrici nel settore, più elevati della media nazionale; meno positiva invece la performance in rapporto al valore aggiunto dell’industria, sia per i consumi di energia che per le emissioni.

7.      Agricoltura: La Valle d’Aosta è la regione con il più basso utilizzo di fertilizzanti in Italia, mentre la performance sugli altri indicatori di settore è sempre peggiore della media nazionale, in termini di emissioni pro capite, di numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione e di quota di agricoltura biologica.

1.      Vulnerabilità: La regione detiene il primato in Italia per le più basse perdite della rete idrica (pari solo al 24%, contro una media nazionale del 42%) e per il minore consumo di suolo (pari al 2%, contro una media nazionale del 7%); positivi anche i dati sul numero di eventi estremi registrati nel 2022 in rapporto alla superficie e sulla quota di popolazione in aree a rischio alluvioni, entrambi migliori della media nazionale.

Italy for Climate è un’iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in partnership con Enea, Ispra ed RSE, e promossa da A2A, Chiesi, Conou, Davines, Edison, Elettricità Futura, H&K Strategies, illy, Italian Exhibition Group, Terna.

www.italyforclimate.org

red.

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