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Consiglio Valle | 28 marzo 2024, 22:12

La lunga attesa per la Norma di Attuazione sulle concessioni idroelettriche in Valle d'Aosta

Un ostacolo politico da superare

Chiara Minelli (a sn) e Erika Guichardaz durante la conferenza stampa

Chiara Minelli (a sn) e Erika Guichardaz durante la conferenza stampa

Giovedì 28 febbraio, a Palazzo regionale, si è svolta una conferenza stampa in cui le consigliere Chiara Minelli e Erika Guichardaz del Gruppo regionale Progetto Civico Progressista hanno illustrato i contenuti e sottolineato l'importanza della mozione sulle concessioni idroelettriche che verrà discussa nel Consiglio regionale del 4 aprile.

Attualmente, è stato evidenziato, la Regione può rilasciare concessioni per l'utilizzo idroelettrico delle acque pubbliche della valle, ma lo deve fare (in base all'art. 8 ultimo comma) “secondo le procedure e le norme tecniche per le concessioni fatte dallo Stato”.

Mentre tutte le altre Regioni, sia a Statuto ordinario sia a Statuto Speciale, come Trentino Alto Adige e Friuli-Venezia-Giulia, hanno già oggi la competenza di fare le proprie leggi regionali di disciplina delle concessioni idrolettriche, la Regione Valle d'Aosta non ha ancora tale competenza e si rende quindi necessaria una Norma di Attuazione dello Statuto che aggiorni la normativa sulle concessioni risalente al 1948 e decisamente centralista.

Nel marzo 2019 il Consiglio regionale aveva approvato all'unanimità una mozione perché venisse predisposto uno Schema di Norma di attuazione in materia di utilizzo delle acque a scopo idroelettrico ed il 2 luglio 2019 il Consiglio aveva ribadito e precisato la richiesta.

Sulla base di queste sollecitazioni la Commissione paritetica, nell'estate del 2019, aveva proceduto ad elaborare e trasmettere informalmente alla Regione una prima bozza di Schema di norma di attuazione che era coerente con quanto richiesto dal Consiglio regionale.

Tuttavia tale Schema non ha mai concluso il suo iter, non è mai stato formalmente approvato dalla Commissione paritetica e non è mai stato trasmesso al Consiglio regionale per il suo parere formale prima di essere emanato con un Decreto del Governo,. Né tale Schema né successive bozze con piccole variazioni.

Sono passati inutilmente cinque anni e esponenti politici importanti ora affermano che forse la Norma di attuazione non è neppure necessaria.

Sicuramente nella lunga stasi dell'iter della Norma di attuazione sulle concessioni idrolettriche ha inciso l'instabilità politica sia regionale che nazionale, Ricambi di governo e maggioranza che hanno imposto frequenti cambiamenti nella composizione della Commissione paritetica che deve istruire le Norme di attuazione, però ora la situazione è più stabile e quindi c'è la possibilità di giungere ad una conclusione.

C'è però anche una questione più tecnico-giuridica che deve essere chiarita, perché se è vero che anche le Regioni ordinarie hanno la competenza legislativa in materia di concessioni, però ce l'hanno con rigidi paletti e griglie definiti dalla legge statale n. 12 del 2019.

La ovvia necessità per una Regione Autonoma di modificare o almeno allargare tali griglie ha posto evidentemente qualche problema e suscitato qualche riserva a livello ministeriale e/o politico. Questo è un nodo politico fondamentale. Non è accettabile che la competenza legislativa di una Regione Autonoma come la Valle d'Aosta sia basata sulla stessa griglia e abbia gli stessi paletti di una Regione a Statuto ordinario.

Lo scopo della Norma di attuazione è quello di trasferire alla Regione Valle d'Aosta la competenza di fare la legge regionale di disciplina delle modalità delle concessioni. La Norma di Attuazione deve limitarsi a questo e non deve entrare nel merito di come la Regione deve fare la legge. Quindi la mozione nel suo dispositivo finale chiede che la competenza legislativa regionale “sia piena e ampia, senza clausole e griglie restrittive che vanificherebbero il potere legislativo regionale”.

Alla obiezione che ci sono norme e principi europei da rispettare, le consigliere hanno risposto che quello è innegabile, ma è sufficiente affermare all'interno della Norma di attuazione che nel fare le legge di propria competenza la Regione dovrà tener conto dei principi eurounitari. Certo poi quando il Consiglio regionale farà la legge dovrà tener conto della normativa europea, ma quello sarà un capitolo successivo.

Ora ci vuole il trasferimento della competenza legislativa alla Regione Autonoma, solo quello, ma è il punto di partenza fondamentale per ogni successivo ragionamento.

red/pi

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