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CISL VdA | 24 febbraio 2024, 19:22

Non possiamo più accettare questa strage infinita

Servono più ispettori e medici del lavoro- ha precisato il sindacalista- vanno incrociate le banche dati e incrementate le ispezioni, bisogna stabilire un sistema di rating delle imprese per introdurre criteri di accesso alle gare

Non possiamo più accettare questa strage infinita

Non possiamo più accettare questa strage infinita che spezza più di mille vite l’anno e sfregia i valori della democrazia e della Costituzione”. Lo ha detto il leader Cisl Luigi Sbarra, intervenendo oggi a Roma all’ Assemblea sindacale della Filca Cisl presso il cantiere edile di via Milano dove ha incontrato i lavoratori del settore. “Ma per incidere veramente sulle scelte e sulle politiche di questo Paese e ‘fermare la scia di sangue’ nelle fabbriche, sui cantieri, sui campi, in tutti i luoghi della produzione– ha sottolineato Sbarra- ci vuole concretezza, costanza e determinazione. Per questo abbiamo deciso di avviare una mobilitazione in tutta Italia, partendo dai luoghi di lavoro, dai territori. Vogliamo dare alla nostra lotta un orizzonte lungo, che non si esaurisca nella fiammata emotiva di qualche giorno, ma si irradi dal basso, in modo capillare, partendo dall’incontro con le persone, arrivando alle istituzioni nazionali, alla politica, al sistema delle imprese. Un cammino che crei finalmente le condizioni necessarie alla costruzione concertata di una strategia nazionale qualificata su alcuni punti che riteniamo indispensabili”.

“Servono più ispettori e medici del lavoro- ha precisato il sindacalista- vanno incrociate le banche dati e incrementate le ispezioni, bisogna stabilire un sistema di rating delle imprese per introdurre criteri di accesso alle gare. Le garanzie sugli appalti pubblici vanno estese ai grandi cantieri privati e la formazione per lavoratori e datori di lavoro deve diventare obbligatoria Chiediamo inoltre una stretta penale per le aziende che non rispettano le regole e di orientare l’avanzo di Bilancio Inail, circa 2 miliardi l’anno, su prevenzione e rendite per le vittime. Altra questione fondamentale riguarda i poteri dei delegati per la sicurezza, che devono essere estesi secondo criteri partecipativi. La sfida è anche culturale, per questo occorre avviare un grande piano di formazione già a partire dalle scuole dell’obbligo.
Sono queste le linee del nostro “decalogo per la sicurezza” che porteremo in ogni assemblea, in ogni incontro di queste settimane e su cui chiediamo immediata convocazione al Governo”.
“La sfida si vince insieme: politica, sindacato e imprese. Serve una grande alleanza che cambi realmente e stabilmente le cose”, ha concluso.

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