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CRONACA | 06 febbraio 2024, 14:21

Mara Carrupt parte per la Repubblica Centrafricana insieme a Medici con l’Africa Cuamm

Originaria di Aosta, ma “adottata” da Civitavecchia, per la prima volta Mara Carrupt parte per un periodo di un anno per l’Africa con il Cuamm. Lavorerà come infermiera all’Ospedale Pediatrico di Bangui

Mara Carrupt

Mara Carrupt

Mara Carrupt, 50 anni, originaria di Aosta, da 16 anni vive a Civitavecchia, ora è pronta per una nuova esperienza in Africa come infermiera. Dopo Burundi, Mauritania, Togo e Madagascar, l’8 febbraio partirà per la prima volta insieme al Cuamm con destinazione Repubblica Centrafricana. Per un anno lavorerà all’ospedale pediatrico di Bangui, capitale del paese. 

«È la prima volta che parto per una missione di un anno ed è un sogno che si avvera. Sono stata in Africa diverse volte come infermiera, ma sempre per brevi periodi – racconta Mara, che per poter partire per Bangui ha preso un periodo di aspettativa dal suo lavoro all’Asl Roma 4 -. Conosco la realtà africana e anche le sue difficoltà, ma c’è sempre il timore di non essere all’altezza una volta che si è sul campo. Parto con la consapevolezza che è necessaria una grande predisposizione all’ascolto. Spesso siamo bramosi di ‘fare tutto e subito’, ma so che soprattutto all’inizio dovrò ‘stare ferma’ così da poter ascoltare, osservare e cercare di comprendere bene il contesto in cui mi trovo. Prima è importante capire bene quali sono i bisogni della comunità locale, del personale e dei miei colleghi. Sono pronta ad affrontare una nuova sfida e a mettermi in gioco, di nuovo».

Medici con l’Africa Cuamm è presente in Repubblica Centrafricana dal 2018, anno in cui ha avviato l’intervento al Complesso pediatrico della capitale, Bangui. L’ospedale pediatrico di Bangui, dove andrà Mara Carrupt, conta 257 letti e, annualmente, realizza oltre 70.000 visite ambulatoriali, più di 18.000 ricoveri e più di 1.000 interventi chirurgici. Tutti su pazienti pediatrici. Ma la mission del Cuamm è anche andare nell’ultimo miglio, lì dove nessuno si spinge. Così dal 2022 ha avviato anche un sostegno all’ospedale di Bocaranga, nel nord-ovest, una zona dove vivono oltre 200.000 persone. L’ospedale ha 100 posti letto ed effettua quasi 1.000 parti all’anno, garantisce diagnosi e cura grazie alla presenza e all’impegno di un unico infermiere specializzato. È un’area molto povera dove dal 2013 imperversano scontri fra i ribelli antigovernativi e l’esercito regolare.

Tre lunghi anni di pandemia hanno purtroppo indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. A questo si aggiungono gli effetti della grave crisi globale che stiamo vivendo, i cambiamenti climatici, la speculazione energetica, le tante altre guerre dimenticate… Le conseguenze, in Africa, sono drammatiche: i prezzi dei beni primari e di base sono aumentati in modo vertiginoso, dal costo della farina e del latte a quello del carburante. I sistemi sanitari stanno tornando indietro di 10 anni.

La sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi. Per questo, per Medici con l’Africa Cuamm è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno.

È possibile sostenere Medici con l’Africa Cuamm con una donazione online su wwww.mediciconlafrica.org

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 247 italiani. Appoggia 21 ospedali e 124 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).

red.

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