In queste settimane, numerosi comuni italiani, tra cui spicca la voce di Jean Barocco, Consigliere Nazionale Valdostano dell'Uncem, stanno inviando appelli accorati ai ministri Piantedosi, Salvini e Zangrillo. L'obiettivo è chiedere un intervento immediato per il ripristino degli "smart CIG" e l'eliminazione dell'obbligo di CIG per gli acquisti sotto i 5.000 euro.
La situazione attuale è stata definita critica, con molteplici comuni che segnalano un generale caos e troppo prolungate lungaggini nell'utilizzo delle piattaforme certificate, come il MEPA "Acquisti in rete". La problematica ha portato all'invio di lettere dirette ai ministri competenti, evidenziando la necessità di semplificare l'intero sistema di richiesta CIG.
Il 10 gennaio, l'ANAC ha comunicato la proroga delle vecchie procedure fino al 30 settembre, ma ciò non ha risolto il caos generato nei primi giorni dell'anno e il funzionamento intermittente della piattaforma. Per l'Uncem, l'Associazione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti Montani, è indispensabile un provvedimento legislativo urgente.
Da qui nasce la proposta di emendamento al nuovo Codice degli Appalti, elaborata da Uncem Emilia-Romagna e recentemente depositata presso la Camera dei Deputati. Tale emendamento mira a prorogare di un anno l'applicazione delle nuove norme e, soprattutto, a continuare ad esentare dall'utilizzo delle piattaforme telematiche gli affidamenti diretti di valore inferiore a 5.000 euro.
Il Presidente Uncem Emilia Romagna, Giovanni Battista Pasini, sottolinea che "pur condividendo lo spirito di semplificazione del nuovo Codice, non possiamo non evidenziare che la sua concreta applicazione si è scontrata con la realtà operativa di Enti che, per piccoli lavori o servizi spesso urgenti, si sono sempre avvalsi dello smart CIG". Pasini sottolinea come la sola proroga non risolverà il problema, evidenziando le difficoltà che piccoli fornitori e comuni minori dovranno affrontare nell'aderire alle piattaforme.
Il Presidente Nazionale Uncem, Marco Bussone, ed il consigliere nazionale, Jean Barocco, commentano che l'emendamento dovrebbe ottenere la massima convergenza di tutti i gruppi politici in Parlamento. "È un'azione correttiva di fondo", afferma Bussone, "che agevola i piccoli comuni e le imprese, consentendo una vera semplificazione e mantenendo l'efficacia delle procedure di acquisto senza penalizzare l'economia locale". Un'appello unanime per correggere una situazione che potrebbe altrimenti arrecare danni considerevoli ai territori locali e alla politica di rilancio economico.