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CULTURA | 12 gennaio 2024, 08:00

Il Vescovo di Aosta riflette sull'aumento della laicità

Sfida e riflessione di fronte alla scelta dei studenti vldostani di non seguire l'insegnamento della religione cattolica

Mons. Franco Lovignana vescovo di Aosta

Mons. Franco Lovignana vescovo di Aosta

Dopo aver pubblicato, ieri, l'articolo dal titolo: "La Valle d'Aosta prima nella crescita degli studenti che dicono no alla religione cattolica", abbiamo chiesto al Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana di commentare i dati relativi alla crescente tendenza degli studenti valdostani a non avvalersi dell'Insegnamento della religione cattolica (Irc) in modo ponderato, evidenziando la situazione in modo particolare.

Questo il commento di Mons. Vescovo: "I dati relativi al numero di studenti che si sono avvalsi dell’Insegnamento della Religione cattolica nell’anno 2022/23 mettono in risalto che un po’ meno di un terzo di studenti e/o famiglie valdostani aveva deciso di non avvalersi. Si tratta di un dato crudo e per essere commentato avrebbe bisogno di essere accompagnato da una seria analisi sociologica che ne interpreti le motivazioni. Mi sembra pertanto quanto meno azzardato affermare che dal dato emerga un approccio educativo più laico e inclusivo o addirittura una crescente consapevolezza e desiderio di diversità tra gli studenti valdostani che starebbero sempre più abbracciando un approccio educativo basato su principi educativi laici.

Siamo così sicuri che basti non avvalersi dell’IRC per essere consapevoli, laici e inclusivi? Su questo mi permetto di suggerire una lettura più prudente, perché la materia è complessa e la casistica molto diversificata e va dalla convinzione ragionata fino alla scelta di comodità, passando per l’appartenenza ad altre confessioni religiose e per la collocazione dell’ora di religione.

Per quanto riguarda l’IRC che viene offerto nelle Scuole della nostra Regione mi sento di dire che i Docenti e l’Ufficio diocesano che li coordina e ne cura la formazione e l’aggiornamento stanno lavorando bene offrendo un valido contributo alla formazione integrale della persona degli alunni e dal punto di vista dei contenuti e della metodologia, la proposta di un percorso culturale non confessionale e conforme ai programmi ministeriali".

E' comunque positivo il fatto che sia stato firmato recentissimamente il concorso tant'attesso èer gli insegnanti di religione. Dopo vent'Anni, assegnati 6.400 Posti

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, e il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, hanno sottoscritto un accordo per l'organizzazione di un nuovo concorso per gli insegnanti di Religione cattolica, vent'anni dopo l'ultimo. La firma prevede la copertura del 30% dei posti vacanti tramite un concorso ordinario e il restante 70% attraverso una procedura straordinaria riservata ai docenti con almeno 36 mesi di servizio, con un totale di circa 6.400 insegnanti coinvolti.

Il concorso, conforme all'Accordo di revisione del Concordato lateranense e all'Intesa tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro dell'Istruzione del 2012, richiede la certificazione dell'idoneità diocesana all'insegnamento della religione cattolica come requisito per partecipare.

Il cardinale Zuppi ha espresso gratitudine al ministro Valditara per aver colmato un vuoto e riconosciuto il valore degli insegnanti di religione. Il ministro, a sua volta, ha dichiarato che l'accordo costituisce una soluzione equilibrata, considerando la qualità dell'insegnamento e le legittime aspettative dei docenti. Si prevede che il bando del concorso ordinario possa essere pubblicato già nel mese di febbraio.

Valditara ha sottolineato l'importanza dell'insegnamento della religione come occasione di confronto etico e morale, un'opportunità per approfondire i principi cristiani e riscoprire le radici della civiltà. L'obiettivo, secondo il ministro, è mettere gli studenti al centro, seguendo il modello della "scuola costituzionale" che pone la persona al centro, ispirandosi anche al pensiero cristiano.

Zuppi: «Colmato un vuoto»

È stato «colmato un vuoto e per la collaborazione aperta e feconda che si è instaurata in vista di questo importante passaggio». Così il cardinale Zuppi ha espresso gratitudine al ministro Valditara dopo la sigla dell’Intesa.

«Al di là dell’atto formale, richiesto dalla legge – ha aggiunto il Cardinale -, l’accordo riconosce e riafferma il valore degli insegnanti di religione nelle nostre scuole: educatori preparati e appassionati che arricchiscono l’esperienza scolastica con un’occasione unica di dialogo, approfondimento culturale e confronto interdisciplinare. È giusto che sia data loro maggiore stabilità e sicurezza».

«L’insegnamento della religione – ha dichiarato Valditara – è un’occasione di confronto e di dialogo sui principi etici e morali che da sempre accompagnano le civiltà nel loro cammino. È anche l’occasione per andare alle radici della nostra civiltà imparando a conoscere il messaggio cristiano. Approfondire questi temi significa fornire agli studenti gli strumenti per conoscere alcuni aspetti imprescindibili della nostra storia. Grazie a docenti motivati e competenti sarà possibile creare sempre più momenti di approfondimento e di arricchimento culturale».

 


 

 

 

pi.mi.

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