La cerimonia per l’attribuzione della più alta onorificenza civile dello Stato d’Israele si è svolta stamattina presso il Centro Congressi comunale di Saint-Vincent davanti alle autorità e alla cittadinanza.
Nel settembre 1943, una famiglia di ebrei tedeschi, Karl Elsberg con moglie e figlio, arrivò a Saint-Vincent, in Valle d'Aosta, in fuga dalla Germania nazista. La famiglia era ricercata dai tedeschi, che volevano deportarla nei campi di concentramento. Osvaldo Salico, un medico generico della zona, si prodigò per salvare la famiglia Elsberg, rischiando la propria vita. Visitò la famiglia ogni tre mesi, rilasciando falsi certificati medici che attestavano la loro incapacità di viaggiare. Grazie al suo intervento, la famiglia Elsberg riuscì a sopravvivere alla guerra. Nel frattempo, gli Elsberg si rifugiarono in un edificio semi abbandonato a Saint-Vincent. Salico era a conoscenza della loro presenza e li visitava regolarmente, fornendo loro assistenza e conforto. Nel 1944, il comando tedesco locale arrestò Salico, il farmacista Augusto Stevemin e il prete Don Louis François Alliod, accusandoli di aver aiutato gli ebrei. I tre uomini furono rilasciati dopo che i partigiani restituirono le armi che avevano rubato ai depositi tedeschi. La guerra finì il 28 aprile 1945. La famiglia Elsberg rimase a Saint-Vincent fino al luglio 1946, quando salpò per gli Stati Uniti d'America.
Grazie alla testimonianza della signora Rosa Azriel Levi, nata in Jugoslavia, è emerso che altre due persone erano coinvolte nel salvataggio degli ebrei a Saint-Vincent oltre a Salico. In una lettera del 1963 all'autorità locale, la signora Levi sottolinea di aver ricevuto aiuto da varie persone del posto, trovando rifugio presso l'appartamento del farmacista Augusto Stevenu. Questo avvenne da dicembre 1941 fino al suo trasferimento al campo di Ferramonti (Cosenza) nel 1943. Un'altra figura è il prete del posto Don Louis François Alliod. Quando la signora Levi lasciò Saint-Vincent insieme al marito, la sua anziana madre Natalia rimase nella cittadina e il prete Alliod le procurò un rifugio all'interno della chiesa. Nell'ottobre del 1944 morì e fu sepolta in un cimitero locale.
I cittadini italiani riconosciuti con il titolo di “Giusto fra le Nazioni” dallo Yad Vashem di Gerusalemme sono circa 700. Da oggi all'elenco si aggiungono anche i nomi di Osvaldo Salico e Mons. Louis François Alliod.
Le vicende ricordate oggi riguardano il salvataggio della famiglia Elsberg e altri ebrei da parte di Osvaldo Salico e Mons. Louis François Alliod.
È per questi fatti che lo Yad Vashem ha riconosciuto a Osvaldo Salico e Mons. Louis François Alliod il titolo di “Giusto fra le Nazioni”. Mettendo a rischio la propria vita, infatti, Osvaldo Salico e Mons. Louis François Alliod si opposero alle politiche nazifasciste e, senza mai ricevere un compenso, garantirono la salvezza di della famiglia Elsberg e altri ebrei.
A rievocare i fatti storici, nell'emozione collettiva degli invitati alla cerimonia, l’Ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar, il Sindaco di Saint-Vincent Francesco Favre, il Vescovo di Aosta Mons. Franco Lovignana, il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin.
Come ha sottolineato Alon Bar, Ambasciatore dello Stato di Israele in Italia, nel corso del suo intervento: “Come tutti i Giusti fra le Nazioni, Mons. Louis François Alliod e il Dott. Osvaldo Salico capirono che di fronte all’odio e all’indifferenza, non si può rimanere in silenzio e voltare la testa dall’altra parte. Agendo, hanno dimostrato a tutti noi l’importanza di prendersi cura del prossimo e che ognuno di noi può fare la differenza. Scegliendo di agire, hanno garantito l’esistenza di intere generazioni che, senza il loro intervento, non sarebbero potute essere qui con noi oggi. L’esempio dei Giusti, è una candela che illumina e guida il nostro cammino. Possa essere la buona azione di Mons. Louis François Alliod e del Dott. Osvaldo Salico una bussola capace di orientarci tra il bene e il male”.
“Giornate come queste ci ricordano che dopo l'apparente normalità si celano eccezionali gesti di altruismo. Oggi, grazie al meticoloso lavoro di ricerca di Piergiorgio Crétier, possiamo onorare due nostri concittadini, che saranno insigniti della più alta onorificenza civile dallo Stato di Israele attraverso il memoriale Yad Vashem di Gerusalemme. Mons. François Alliod, a cui Saint-Vincent ha già dedicato una via, e il Dott. Osvaldo Salico, un medico di famiglia che ha servito la nostra comunità per molti anni, saranno riconosciuti come Giusti tra le Nazioni”, ha dichiarato Francesco Favre, Sindaco di Saint-Vincent, presente alla cerimonia di commemorazione.
“Considero di grande importanza questa cerimonia perché la memoria del bene compiuto non vada perduta e diventi invece monito eloquente per il presente e il futuro. Purtroppo la storia spesso si ripete. Il rischio che una violenza barbara torni a colpire paesi che riteniamo al riparo è un rischio reale, come dimostra la guerra che da più di un anno e mezzo insanguina l’Europa. Per questo motivo è necessario costruire pazientemente il mosaico di una cultura di pace e di rispetto della dignità umana. Mi pare che il ricordo di due persone come il Dott. Salico e Mons. Alliod e il conferimento alla loro memoria del riconoscimento di Giusto tra le nazioni si inserisca nella composizione di questo mosaico”, ha dichiarato Franco Lovignana, Vescovo di Aosta, presente alla cerimonia di commemorazione.
“Con Mons. Louis François Alliod e il Dott. Osvaldo Salico diventano cinque i valdostani a cui è stato conferito dallo Stato di Israele il titolo di Giusto tra le Nazioni. Si aggiungono a Don Cirillo Perron, parroco di Courmayeur e a Ercole e Gina Piana di Bard. Valdostani di cui essere fieri. Nel caso di Mons. Alliod e del Dott. Salico per il coraggio e la generosità con cui hanno interpretato rispettivamente la vocazione sacerdotale e la professione medica, considerandole una missione al servizio dei bisognosi e, in particolare, di coloro che, in quegli anni bui, hanno vissuto nel terrore e nel pericolo a causa del loro essere ebrei. Mons. Alliod e il Dott. Salico hanno piantato nella nostra terra un seme di speranza di cui ci impegniamo tutti a raccogliere e a valorizzare i frutti”, ha dichiarato Renzo Testolin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, presente alla cerimonia di commemorazione.