I presidenti dei gruppi parlamentari della Camera avranno una indennità aggiuntiva, pari a 1269,34 euro netti al mese. Lo ha stabilito l'Ufficio di presidenza di Montecitorio. Si tratta, si legge nella delibera approvata, di una indennità aggiuntiva, pari a quella corrisposta ai presidenti di commissione.
"A decorrere dal 1 gennaio 2024, ai Presidenti dei Gruppi parlamentari è corrisposta un'indennità d'ufficio nella stessa misura di quella spettante ai Presidenti di Commissione", recita l'articolo 1 della delibera approvata.
Tutto questo mentre i cittadini italiani sono sempre più attanagliati nella morsa degli aumenti sui prodotti di prima necessità, il caro bollette, il caro petrolio e quant’altro, mentre il contratto di lavoro della Polizia di Stato è scaduto da circa 500 giorni.
In pratica l'Ufficio di presidenza di Montecitorio ha deciso con una delibera, la 45/2023, di cui l'Ansa ha preso visione, di aumentare la retribuzione ai presidenti dei gruppi parlamentari, i quali riceveranno dalla Camera una indennità aggiuntiva pari a quella già erogata ai presidenti di commissione, del valore di 2.226,92 euro lordi al mese, 1269,34 euro netti. L'indennità arriverà anche per i presidenti delle componenti del gruppo Misto, ma ridotta alla metà.
Per il 2023 l'indennità aggiuntiva sarà a carico dei bilanci dei singoli gruppi parlamentari. Dal 2024 l'indennità sarà erogata direttamente dalla Camera. "A decorrere dal 1 gennaio 2024, ai Presidenti dei Gruppi parlamentari è corrisposta un'indennità d'ufficio nella stessa misura di quella spettante ai Presidenti di Commissione", recita l'articolo 1 della delibera approvata.
Quanto deciso dall’Ufficio di Presidenza della Camera e votato da lor signori è uno “schiaffo” alle tante famiglie italiane che non arrivano a fine mese, ai milioni di pensionati che sopravvivono, ai clochard che non hanno nemmeno un tetto per dormire, al personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate che percepisco stipendi per niente adeguati con i tempi e, ai restanti cittadini italiani che fanno i lavori più umili e più rischiosi; i tanti morti sul lavoro che ricevono stipendi da fame lo testimoniano.
Ecco tutti i parlamentari che beneficeranno dell'aumento: Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia, Chiara Braga per il Partito Democratico, Riccardo Molinari della Lega, Francesco Silvestri per il Movimento Cinque Stelle, Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia, Matteo Richetti, capogruppo di Azione, Luana Zanella di Avs, Maurizio Lupi (NcI), Manfred Schullian (Svp). Inoltre, è previsto un aumento di circa 635 euro per: Riccardo Magi (Più Europa), Renate Gebhard (Svp).
Movimento 5 Stelle e Pd hanno annunciato di rinunciare all'aumento.