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Consiglio Valle | 27 maggio 2023, 20:10

“Genitorialità condivisa” La Valle è più rosa del resto d'Italia

Nel dibattito attuale il tema della “genitorialità” è considerato prioritario nell’analisi delle ragioni del calo demografico e fondamentale per promuovere l’occupazione femminile e la piena partecipazione delle donne alla vita sociale ed economica

Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro

I contenuti del documento nascono dalle sollecitazioni pervenute nei mesi scorsi in occasione degli incontri del “tavolo di riflessione intorno alla sfida della genitorialità condivisa” promosso dalla Consigliera regionale di parità e, la sottoscrizione della presente dichiarazione di intenti comporta innanzitutto la condivisione di dover apportare un approccio collettivo e sistemico ad un problema complesso che necessità di risposte innovative e concertate.

Nel 2022 il tasso di occupazione femminile in Valle d’Aosta è stato pari al 66% contro il 51,1% nazionale, mentre il tasso di disoccupazione regionale è pari al 6,4% e quello italiano è del 9,4%.

Rispetto al resto d'Italia l'occupazione femminile part-time in Valle d’Aosta è statisticamente superiore di quasi quattro volte quella maschile. Il part time può essere positivo per la conciliazione ma a volte si tratta di una scelta obbligata che non consente più il rientro a tempo pieno della lavoratrice, con ripercussioni sull’aspetto contributivo e pensionistico. Inoltre il numero delle dimissioni volontarie per trimestre si attesta ancora per 2/3 legate a motivazioni connesse alla mancanza di supporto nella gestione dei figli, costo dei servizi per la prima infanzia (se esistenti), mancato accordo con il datore di lavoro sulla flessibilità oraria.

La “maternità” risulta quindi ancora un motivo di allontanamento dal lavoro e risulta pertanto necessario promuovere delle azioni che supportino la “genitorialità”, tenendo in considerazione che la rete familiare di oggi è cambiata molto e non sia più possibile contare esclusivamente su di essa per la cura dei bambini.

L’aumento dell’età media dei genitori, la permanenza al lavoro dei “Nonni” e l’esistenza in molti nuclei familiari di anziani o di persone con disabilità che necessitano di assistenza comporta un’ulteriore diminuzione delle disponibilità familiari e una conseguente ricerca di aiuti esterni che si adattino alle necessità dei singoli, in termini di orari e di luoghi.

I datori di lavoro si trovano, con maggiori difficoltà soprattutto nelle realtà più piccole, nella condizione di dover gestire le esigenze produttive prestando attenzione alle necessità di conciliazione vita-lavoro. Preme sottolineare come anche dal punto di vista normativo le recenti Direttive Europee, la Strategia nazionale sulla Parità di genere 2021 e le norme in materia di contrasto alle discriminazioni di genere (legge 162/2021) sono finalizzate alla promozione della piena occupazione femminile e alla riduzione dell’uscita dal mercato del lavoro delle neo-mamme attraverso un cambiamento sia culturale che con l’introduzione di buone prassi che da subito consentano di andare in tale direzione.

Lo stesso Codice di autodisciplina per le imprese dell’aprile 2023 proposto dalla Ministra Roccella prevede l’adattamento dei tempi e modi di lavoro: la possibilità di congedi parentali e di aspettative più lunghi rispetto alla legge e al CCNL, integrate anche economicamente tra l’80 e il 100%, in un clima di collaborazione tra azienda e dipendenti;

la flessibilità di orario d’ingresso e uscita;

il passaggio a part-time verticale e orizzontale; l’utilizzo dello smart working ovvero transizione dal vincolo spazio-temporale legato agli obiettivi della prestazione; la disponibilità di asili nido (o loro rimborso) e copertura delle spese per la prima infanzia, per l’educazione e la assistenza domestica.

La Dichiarazione di intenti vuole perseguire tre importanti “linee di lavoro” e raggiungere le finalità sopra delineate, in particolare una sensibilizzazione:

1. culturale degli individui: uomini e donne devono sentirsi liberi di delegare all’interno della coppia genitoriale, ed i padri devono sentirsi maggiormente responsabili nella cura dei figli,

2. nella relazione tra genitori e datori di lavoro: i genitori devono potersi rapportare con serenità con il proprio datore di lavoro e questi ultimi sentirsi parte del processo di sostegno alla genitorialità,

3. organizzativa e contrattuale: utilizzando forme sperimentali flessibili e innovative che andrebbero orientate ad ampliare gli investimenti,

4. nelle scelte politiche legate al contesto sociale: la genitorialità è una priorità di tutti: cittadini, nucleo familiare, aziende e vanno ipotizzate forme di sostegno e supporto efficaci.

Nel documento viene proposto di istituire momenti di confronto tra gli enti, le organizzazioni e le aziende aderenti, per concordare e promuovere alcune delle seguenti azioni:

- fascia oraria di occupabilità obbligatoria

- flessibilità in entrata ed in uscita e nella gestione delle pause - smart-working con autonomia decisionale delle giornate

- part time fino a 3 anni del bambino fruibili da entrambi i genitori anche in forma alternata

- tavolo della “genitorialità” per la gestione dei congedi parentali con eventuali interventi normativi con agevolazioni economiche o esoneri dagli obblighi per la buona conclusione dei tavoli

- welfare aziendale mirate.

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