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Piemonte NordOvest | 05 maggio 2023, 08:00

MAGIA E INCANTO SU DIVERSI ITINERARI ROCCIOSI

di Roberta Maffiodo con la collaborazione di Lodovico Marchisio

Arrampicata sul Roc d' Pera Piana

Arrampicata sul Roc d' Pera Piana

Tutto si può fare, anche se si hanno serie difficoltà motorie, ma Lodovico non vuole più tornare su quest’argomento espresso più volte, bensì lasciarmi modo di esprimere con mie parole, il miracolo a cui ho assistito coi miei occhi vedendolo arrampicare! Infatti grazie all’arrivo di sua figlia Stella dal Canada, le sue due figliole Anja e Lara, suo figlio Walter con la nipotina Kayla, Lodovico è tornato a lottare e a sconfiggere la paura di rimanere paralizzato.

Il motto scritto di mio pugno in un momento difficile della sua vita quando è tornato a credere in Dio e a pensare (per trasmetterlo a sua  volta agli altri), che tutto può diventare possibile, è: “Ama, lotta, spera e vedrai che poi tutto si avvera”.

Lodovico ha salito, assicurato dai suoi figli la via n. 1 di III° sul “Roc ’d Pera Piana” che è stato tutto riattrezzato ed inaugurato alle ore 15 di sabato 4 dicembre 2021, pubblicato su “Aosta Cronaca” nella rubrica “Eventi e appuntamenti”, il 5 dicembre 2021 col titolo: “Inaugurazione ad Avigliana di un nuovo sito d’arrampicata” e che ora consta di 19 vie tutte riattrezzate con spit e catene per la calata. Anche la vicina “Palestra di roccia di Avigliana” (mai descritta prima, motivo per cui spendiamo due righe in più) è un luogo ideale per apprendere la tecnica dell’arrampicata perché è un sito in cui (tolte nevicate eccezionali) si può arrampicare tutto l’anno e si arriva praticamente in auto alla falesia in oggetto.

Infatti la quota modesta (380 m circa) e la posizione riparata dai venti ne fanno un luogo ideale, in particolare per le mezze stagioni e per le giornate invernali. Ed è proprio su questa falesia che Stella e Walter riescono incredibilmente (da non crederci se non l’avessi visto coi miei occhi)  a far salire “assicurato con la corda” il loro papà Lodovico fino in cima alla “VIA A” con quasi 30 metri di sviluppo, valutata di III°/IV°. Si tratta di un anfiteatro roccioso derivato da una vecchia cava di pietre che è diventata una conosciuta palestra di roccia di “serpentino”.

Consta di una quarantina di vie di arrampicata, alte dai 15 ai 30 metri, che hanno rappresentato un campo di attività importantissimo già negli anni '60. Le difficoltà variano dal III grado della scala UIAA al 7a scala francese, anche  se la maggioranza delle vie è sotto il VI grado. L'attrezzatura è composta da fittoni resinati e catene con moschettoni per le calate. La falesia in oggetto è stata frequentata da figure di primissimo piano dell'alpinismo internazionale quali: Walter Bonatti (1930 - 2011, anche esploratore e giornalista, soprannominato «il re delle Alpi», una delle figure eminenti dell'alpinismo mondiale che aprì su questa parete una breve via sotto gli occhi delle Telecamere della RAI), Gianpiero Motti (1946 - 1983, anche scrittore, membro del Club Alpino Accademico Italiano e del "Groupe de Haute Montagne", ispiratore del movimento alpinistico filosofico denominato "Nuovo Mattino" e direttore della Rivista della Montagna dal 1975 al 1977), Mike Kosterlitz (classe 1942, fisico scozzese, già studente del Politecnico di Torino, fortissimo arrampicatore, premio Nobel per la fisica anno 2016) e il valsusino Giancarlo Grassi (1946 - 1991, anche guida alpina, pioniere dell'arrampicata su ghiaccio), che è stato uno dei sostenitori del riutilizzo della palestra rimasta chiusa per più di trent'anni.

Le speranze di Grassi si sono realizzate grazie all'impegno del Comune di Avigliana e del C.A.I. locale (che tuttora ne cura la gestione e la manutenzione). La prestigiosa falesia è stata non solo riaperta ed inaugurata nel novembre 2009, ma anche ripulita e riattrezzata per mano delle guide alpine della Valle. L'ex cava è stata una dei primi luoghi del torinese a essere utilizzato per l'arrampicata grazie alla qualità della roccia, alla vicinanza al capoluogo, all'estrema comodità di accesso e non per ultima la possibilità di arrivarci in treno. Essa in auto si raggiunge per via IV Novembre e si parcheggia nel nuovo spazio adibito a parcheggio proprio accanto alla stradina chiusa al traffico che costeggia la recinzione di una casa raggiungendo così la "ex cava".

Dalla stazione ferroviaria invece occorre percorrere via Aldo Camino (che inizialmente è parallela alla ferrovia) per raggiungere il parcheggio sopra citato. Tempi di percorrenza: 3 minuti da "La Fabrica", centro socio - culturale polifunzionale, posto a 1O minuti a piedi dalla stazione. Stella e suo fratello Walter hanno anche condotto il loro papà Lodovico a fare due salite nuove accuratamente descritte in precedenti articoli puntualmente pubblicati da “Aosta Cronaca” (una breve “via ferrata”, Eriador sopra Caprie, nascosta ma densa di fascino, uscite entrambi sulla rubrica “Vite in ascesa”, questa citata, il 1 aprile 2023 e  la “Rocca della Ghingherina o Ghingarok”(sopra Albissola) pubblicata il 14 Aprile 2023, più un itinerario:  “La Sentinella e il Roc del Segnale” uscito sulla stessa rubrica “Vite in ascesa” il 4 novembre 2022).

A proposito di quest’ultimo itinerario desidero far notare che sono scesa per un percorso di collegamento tra le due cime, diverso da quello descritto nel precedente articolo. Su questo nuovo tratto ripido e scivoloso, con l’aiuto dei figli di Lodovico sono riuscita a percorrerlo, pur con mille difficoltà, essendomi pure procurata una distorsione al ginocchio.

L’amore di questa nuova famiglia per me è un vero toccasana, perche sono rimasta sola, avendo perso mio padre quando avevo diciotto anni e mia madre è in una residenza per anziani causa la sua veneranda età (novantun anni) e quindi necessita di molta assistenza. Anche se ho dei parenti che mi stanno vicino nei momenti del bisogno, ho trovato nella famiglia di Lodovico una seconda casa, visto che in questo frangente mi hanno assistito e si sono tutti presi cura di me amorevolmente.

ascova

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