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Chez Nous | 28 febbraio 2023, 05:00

Giovedì Consiglio Valle per eleggere Presidente e Giunta

Iniziati ieri proseguono oggi gli incontri tra le forze politiche per trovare la quadratura del cerchio. In tanti fanno autocritica per la figuraccia che la politica ha fatto venerdì scorso impallinando Testolin

Giovedì Consiglio Valle per eleggere Presidente e Giunta

Le lacrime di coccodrillo si sprecano tari i politici valdostani. Lanci di agenzia per dire che hanno fatto una figuraccia da caco maturo caduto dalla pianta. Ma quado hanno messo in scena il carnevale ambrosiano cnon ci avevano pensato?

Noti i fatti: dopo aver trovato l’intesa per una nuova maggioranza regionale - con tutti gli autonomisti, con Stella Alpina, con PlA e con il Pd - che poteva contare su 19 voti è andato in scena lo Charban, con tutto rispettoo per la rassegna artistica teatrale. Venerdì scorso, all’elezione del Presidente della Giunta, Renzo Testolin, sono mancati due voti; 17 invece che 19 di cui disponeva la maggioranza: Uv - Pd- Av/VdA Unie- Stella Alpina, Pour l'autonomie. Eppure tutti i 19 consiglieri regionali avevano assicurato lealtà e fedeltà.

E invece due traditori hanno fatto spiaggiare la nuova Giunta.

Dopo aver fatto scendere il sipario al teatrino di pulcinella, i 19 si sono ritrovati hanno giurato nuovamente fedeltà all’intesa per eleggere Renzo Testolin. Elezione che dovrebbe avvenire giovedì prossimo.

Il nuovo impegno è il tema delle consultazioni tra le forze politiche della maggioranza, alcune delle quali intimorite per l’annunciata iniziatica della Lega di avviare un confronto con tutti i partiti ed i movimenti per cercare di trovare un accordo per una nuova giunta. All’iniziativa della Lega la ricomposta maggioranza Testolin dovrebbe risponde oggi no grazie.

Un no che è stato anticipato  domenica durante la Festa dell’Autonomia dal presidente in carica Luigi Bertschy che tanto si è speso per cercare di ridare un tetto comune agli autonomisti.

Ma cosa ha detto Bertschy? Questo ha detto: “les événements que vous connaissez tous, qui se sont produits lors de la séance du Conseil régional de vendredi dernier, imposent aux partis et aux mouvements politiques valdô tains ainsi que aux élus de mettre de cô té les personnalismes et de regarder vraiment à notre histoire – avec les sacrifices dont elle porte la trace et les résultats acquis au fil de ces soixante dix-sept années d’autonomie – pour concevoir une vision d’avenir cohérente, afin que l’autonomie reste un outil d’autogouvernement et une valeur pour l’ensemble de la communauté valdôtaine”.

In sintesi Bertschy ha ribadito l’insostituibilità dell’unità autonomista.

Ma Bertschy è andato oltre quando ha detto: “La Valle d’Aosta è pronta a raccogliere la sfida e al confronto con il Governo per rilanciare la cultura della specialità. Una sfida “culturale” appunto, che per noi significa contribuire alla modernizzazione del Paese. Valorizzare le diversità e le autonomie dei territori in chiave asimmetrica non significa dividere l’Italia, ma riconoscerne la ricchezza, rispettando il principio di sussidiarietà e garantendo in ogni parte del Paese i diritti basilari dei cittadini, secondo i principi di equità e di uguaglianza sostanziale”.

Un concetto che è stato il filo conduttore dell’impegno di Cristina Machet, segretaria dell’Uv, e di Albert Chatrian, coordinatore di Av-VdA Unie, e Stella Alpina nper contrastare chi voleva, e forse vuole ancora, consegnare la Valle alla destra.

C’è poi un altro fattore da tenere presente. Nella base autonomista prende sempre più consistenza la possibilità che l’Uv lasci mano libera a chi pensa di mettere in piedi un governo senza Union. Cosa questa pressoché impossibile salvo che un paio di unionisti lascino il leone rampante per aggregarsi alla destra con Pour l’Autonomie e Restano.

A meno che ci siano altri insospettabili autonomisti che per una poltrona dimenticano che “la Valle d’Aosta ha svolto un ruolo cruciale e eroico nella delicata fase della Liberazione”, come ha ricordato Betschy sottolineando che “sono numerosissimi gli episodi di eroismo compiuti in questa nostra terra, tantissime le persone che sacrificarono la loro vita per riaffermare quei valori di democrazia, di pace, di inclusività e di autogoverno sui quali, in questi 77 anni è stata costruita la Valle d’Aosta di oggi. Basti pensare a Maria Ida Viglino, combattente della Resistenza, Presidente del Comitato Nazionale per la Liberazione della Valle d'Aosta e Segretario del Primo Consiglio della Valle”.

Nessuno si permetta di parlare di scelte per il bene della Valle d’Aosta, perché l’unico bene della Valle d’Aosta e l’Autonomia. Tutti gli altri beni sono per avere una poltrona e soddisfare ambizioni personali. Perché le vere protagoniste di questa crisi della Giunta regionale sono le poltrone.

 

 

pier.minuzzo@gmail.com

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