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CRONACA | 04 febbraio 2023, 19:56

L'École Hôtelière di Chatillôn in lutto per la scomparsa del docente Victor Vicquery

La sua lunga carriera alla Fondazione Turistica è iniziata nel 1992 come studente, lungo il percorso Triennale di specializzazione sala – bar e vendita

Victor Vicquery

Victor Vicquery

E' profondo il dolore dell' Hôtelière per la morte di Victor Vicquery  morto ieri sera in un incidente in bicicletta.

La sua lunga carriera alla Fondazione Turistica è iniziata nel 1992 come studente, lungo il percorso Triennale di specializzazione sala – bar e vendita. Nell’anno scolastico 2011-2012 ha conseguito il Diploma quinquennale di tecnico dei servizi ristorativi presso la Fondazione Passarelli di Castellabate. Il suo percorso lo ha portato a specializzarsi ulteriormente e successivamente conseguire il Diploma AIBES come Barman, e quello AIS come Sommelier. Lo scorso settembre 2022 aveva ottenuto l’abilitazione all’insegnamento (classe di concorso b21 laboratori di servizi enogastronomici, settore sala e vendita).

Dal 2006 al 2011 è stato Educatore presso la Fondazione Turistica e dal 2011 ad oggi Insegnante tecnico pratico di sala/bar, uno dei più talentuosi, appassionati e disponibili docenti della scuola, amatissimo dai suoi studenti, dai colleghi e collaboratori. Qui aveva portato avanti importanti progetti di studio e laboratori, che saranno una preziosa eredità per gli studenti.

Viktor era un prezioso collaboratore, una persona con un'eleganza innata, perfetto nel suo ruolo di professore, non era solo competente nella sua materia "sala", la sua professionalità traspariva in ogni movimento, in ogni parola. Sempre corretto nei modi e nei tempi, sempre attento al rapporto umano, quello vero lo ricorda la Presidente della Fondazione Turistica Jeannette Bondaz - Conscio del suo ruolo di esempio per gli alunni riusciva a far coesistere serietà e divertimento. Sempre proiettato alla crescita degli altri, aveva aperto la strada professionale a tanti alunni accompagnandoli personalmente durante gli stages estivi in diverse situazioni e per anni anche in Sardegna, dove lui stesso lavorava e manteneva attiva e aggiornata la sua professionalità.

Aveva gioito per la riuscita dell'alunno Armani che lui stesso aveva introdotto nel Bar Paradiso di Barcellona, diventato nel 2022 miglior bar al mondo e contentissimo che la scuola avesse scelto proprio il suo studente per il manifesto promozionale affisso in tutta la Valle d'Aosta e canavese.

Lui stesso aveva frequentato l’École, alunno di grande talento e caro nei ricordi della direttrice Maria Pia Praz che sovente andava a trovare per ricordare gli anni passati insieme.

Lunedì durante la Fiera di Sant Orso aveva proposto l'ultima creazione il Negroni servito come un sushi creato con l'alunna Fabiola Pardini ed era già proiettato in un altro progetto con ESA (agenzia spaziale europea): la creazione di un drink per un concorso speciale che lo avrebbe visto protagonista... Lui era così, affidabile, competente e sempre pronto ad aiutare tutti.

Lo vogliamo pensare nel cielo, sorridente come sempre. Il professore che ogni scuola vorrebbe avere, entusiasta di tutto, sempre disponibile e soprattutto totalmente dedicato agli alunni.”

Il suo sorriso, la sua abnegazione e passione per il lavoro, la sua cordialità e disponibilità rendono ancora più tragica la perdita per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Ci uniamo al profondo dolore della famiglia.

Di seguito il messaggio ufficiale del Consiglio di Amministrazione.

 “Ieri sera il nostro Victor Vicquéry ci ha lasciato a causa di un incidente in bicicletta. Siamo tutti profondamente segnati per la perdita di una persona che non era solo un dipendente della nostra scuola ma un amico carissimo per tanti di noi. Victor andava oltre il suo ruolo di insegnante, sapeva mettere tutto se stesso in quella che per lui era diventata quasi una missione: la formazione di professionisti, che fossero anche donne e uomini del mondo, donne e uomini che fossero prima di tutto “persone”. Quando ci raccontava di ciò che succedeva a scuola aveva sempre gli occhi che brillavano di una luce particolare, di quelle che se ne vedono poche. Si emozionava e ci faceva emozionare nell’elencare le piccole e le grandi gioie del suo lavoro: dai risultati dei suoi cari alunni, alla riuscita degli eventi. Victor era sempre presente e propositivo e tutti potevano contare in ogni momento sulla sua professionalità, serietà e umanità.

Victor aveva una buona parola per tutti e sapeva, con il suo sorriso sincero, sdrammatizzare e ridare ai problemi il loro giusto peso. Victor era davvero un generoso, nella vita e nella scuola! Oggi lo piangiamo, ma sappiamo che il suo esempio continuerà ad accompagnarci ogni giorno, anche quando la scuola diventerà un ricordo e una tappa della vostra e della nostra vita.”

Il Consiglio di Amministrazione

Jeannette Bondaz, Alessia Gontier, Jean Pierre Guichardaz, il direttore Angelina Domina, i coordinatori Chantal Morosso e Mirko Sarteur

 “Victor era davvero una bella persona. Ricordo di averlo conosciuto durante la mia esperienza di insegnante all’École Hôtelière: era un ragazzo di una eleganza e di un portamento naturali, sempre molto gentile, affabile. Riusciva, Victor, a entrare subito in sintonia con le persone con le quali si interfacciava. Sapeva conquistare gli studenti, i loro genitori, i colleghi, ma anche gli ospiti, senza mai travalicare il suo ruolo, sapendo che anche l’attitudine e gli atteggiamenti sono requisiti importanti per coloro che vogliono entrare nel difficile ma meraviglioso mondo dell’hôtellerie. Era un esempio di grandissima professionalità e umanità e sapeva di avere una grande responsabilità nei confronti degli studenti e dell’istituzione. Insomma, Victor era un vero insegnante, di quelli che tracciano la via, di quelli che si ricordano con gratitudine e affetto anche quando la scuola diventa solo più un flebile legame con il passato. E io lo ricordo anche per qualche bella camminata fatta insieme verso Chaligne, anche in quelle occasioni sapeva dire bene di chiunque e mi raccontava della scuola e degli alunni come fossero parte della sua famiglia, della sua vita. Credo che Victor rimarrà nel nostro cuore oltre il tempo delle parole, non lo dimenticheremo neanche quando il trascorrere degli anni affievolirà il dolore per la sua perdita.”

Jean Pierre Guichardaz, Membro del CdA della Fondazione Turistica e Assessore ai beni culturali, turismo e sport della Regione.

abbiamo raccolto alcuni messaggi di cordoglio da parte dell’amministrazione, dei colleghi e degli studenti.

 “È difficile trovare le parole giuste.Victor era un collega con cui ci si condivideva la stessa passione, credo che la scuola non fosse per lui un lavoro ma la sua seconda casa. In questi anni abbiamo realizzato tantissime cose e progetti senza mai perdere quella voglia di fare. Sempre pronto a qualsiasi avventura scolastica e al di fuori di essa, con grinta e professionalità. Doveva essere con me stasera a Courmayeur dietro un bancone del bar a divertirci. Ma il destino ha voluto altro.”

Alessandro Zito, docente École Hôtelière

 “Dedizione, eleganza, classe, dolcezza, determinazione, sensibilità e un pizzico di ironia sono gli ingredienti del cocktail che contraddistingue Victor. Il professor Vicquery ha saputo infondere passione, creando un clima idoneo all’apprendimento e cogliendo le peculiarità di tutti gli alunni che trasformava in professionisti.

La voglia di rinnovamento e l’amore per le tradizioni hanno creato un’armonia le cui note hanno toccato tutti coloro che hanno avuto l’onore di lavorare con lui. Ti voglio bene, mi mancherai. Anna”

Anna Jans, ex coordinatrice didattica dell’École Hôtelière

“Per me Viquery non era un professore, lui vedeva i ragazzi non come dei numeri, vedeva dentro ognuno di noi una luce.

Per me era come il migliore amico, era l’unica persona che sapeva come prendermi, una delle poche che ha sempre creduto in me fin dall’inizio, sapeva capire quando qualcosa in me non andava.

Ho tanti rimpianti nei confronti del prof: non avergli mai detto che gli volevo bene, mai un abbraccio nei momenti in cui mi consolava e non mi potrà mai dire “un giorno la chiamerò collega”, come tanto voleva.

Lui voleva che io tornassi a scuola un giorno, e anche io, soprattutto ora, voglio tornare e seguire le sue orme, trasmettere la passione come faceva lui.

Lui era il pilastro della scuola, era un avanguardista, credeva nell’istituzione.”

Fabiola Pardini, studente Quinquennio École Hôtelière

redac

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