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Chez Nous | 22 gennaio 2023, 11:40

La battaglia giusta

Meglio salvare l’Union Valdôtaine che le poltrone di governo e mettere la Valle d’Aosta nella morsa della destra

La battaglia giusta

Siamo nei guai. Il Pd è pressoché sparito. Alliance Valdôtaine, considerata la forza del futuro, è il movimento del vorrei ma non posso e non posso perché non voglio. Stella Alpina è tra color che son sospesi. Pour l’Autonomie ha sete di vendetta politica. E l’ Union Valdôtaine? L’ Union Valdôtaine è accerchiata come l’Ucraina: da una parte i colonnelli che hanno provocato le diaspore accusando Augusto Rollandin di dispotismo e che ora rivolgono per certi versi le medesime accuse a Erik Lavevaz e dall’altra chi ha abbandonato la scialuppa unionista ora vuole creare, un nuovo movimento o meglio un movimento nuovo.

Nel frattempo la Lega, che svolge egregiamente il suo ruolo di minoranza,  è pronta a dare una mano a chi vuole affossare il Leone rampante e tiene i portoni aperti ai complottisti unionisti. Inutile parlare di Forza Italia rappresentata in Consiglio Valle da esperti dell’autostoppismo pronti a saltare da un’auto all’altra pur di trovarsi pronti all’appuntamento con la poltrona.

Senza entrare nel merito di chi in Consiglio Valle rappresenta sé stesso, un discorso a parte è da fare per le due Consigliere di Progetto Civico Progressista: Chiara Minelli, che si è dimessa da assessore per coerenza con i suoi principi, e Erika Guichardaz vittima della incomprensioni del Pd. Una coerenza ai propri principi, quella di Chiara Minella e Erika Gyuichardaz, che hanno fatto e fa a pugni con gli interessi della Valle d’Aosta.

Anche se il male minore è sempre un male,  scegliere il male minore è segno di responsabilità. E’ come scegliere il male minore? Basta rispondere alla domanda: meglio l’autonomismo o meglio essere governati dalla destra? Mi sembra che Alberto Bertin la risposta se la sia data e abbia scelto con cognizione di causa.

Stupisce il silenzio dei vertici unionisti la cui assenza è preoccupante quanto drammatico. Pare assistere all’agonia del Pd che continua a dibattere senza presentare, a livello nazionale, proposte  in grado di creare e dare alternative alle scelte del governo Meloni inadeguato inadeguata a governare l’Italia, circondato di una squadra di saltimbanchi con cui però, grazie alla complicità dei media e all’inconsistenza degli avversari, riesce comunque a dominare il discorso pubblico intorno a temi da asilo infantile, tipo il Pos, le accise e Dante padre fondatore della destra; come ha scritto Christina Rocca.

La Valle d’Aosta, gli unionisti, il mondo autonomista dovrebbero concentrarsi sul futuro dell’Autonomia per darsi e dare al Popolo Valdostano con le sue straordinarie tradizioni e cultura gli strumenti necessari per rilanciare il patrimonio di ideali che sono il caposaldo del concepimento dell’Union Valdôtaine i cui padri li hanno codificati nei primi articoli dello Statuto del movimento: L’Union Valdôtaine, è un Movimento politico che si collega ai principi del federalismo globale, ha come finalità quella di assicurare la crescita e la vitalità di carattere etnico e linguistico del popolo valdostano; per servire gli interessi politici, culturali, sociali ed economiche; promuovere la cooperazione tra le comunità etniche; e ancora: l’Union Valdôtaine si impegna a realizzare la sovranità politica della Valle d’Aosta attraverso le vie democratiche al fine di assistere il desiderio del popolo per l'autogoverno nel quadro di una Europa unita dei popoli.

Mai come oggi la battaglia giusta non sono le poltrone che possono essere lasciate ad altri. La battaglia ideale è la difesa della nostra Regione e della sua Autonomia.

La battaglia giusta è salvare Union Valdôtaine nel rispetto e nel ricordo dei suoi padri fondatori che molto pensavano all’Autonomia e per nulla alle poltrone.

Solo così si può dare un senso alla tensione politica contro questi politichini impazziti, voraci ed egoisti perché lurchi di potere, pronti a dare pagelle agli avversari la cui attendibilità é proporzionale all’autorevolezza di chi le firma.

piero.minuzzo@gmail.com

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