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Chez Nous | 11 gennaio 2023, 08:00

C’è Lavevaz da spostare

I problemi della Valle d’Aosta non sono problemi che arrapano parte della politica valdostana per la quale le questioni sono ben altre

C’è Lavevaz da spostare

Fino a fine febbraio la Giunta Laveveaz continuerà a stare al suo posto e a lavorare per dare soluzione ai tanti problemi della Valle. E’ quanto è emerso dalla riunione del Comité Fédéral di lunedì che non ha deciso nulla sulla futura maggioranza aspettando il Conseil Fédèral che dovrebbe essere convocato per inizio febbraio.

Anche se il 20 novembre dello scorso anno le Comité Fédéral ha réitère sa totale confiance au Président Erik Lavevaz, qui a toujours été dans la lignée du mandat qui lui a été confié par le Conseil Fédéral, ora i carbonari gli stanno tagliando l'erba sotto i piedi.

Ma la pazienza di Erik Lavevaz pare essere in riserva. Potrebbe mollare mandando così, giustamente, a carte quarant’otto il disegno di chi vuole portare l’Uv nelle braccia del putiniano Matteo Salvini. Se la cosa non fosse serie ci sarebbe da scompisciasi dal ridere nel sentire dire che l’alleanza con la Lega garantirebbe la stabilità politica e favorirebbe i rapporti con il governo centrale.

Ma la stabilità politica non passerebbe per l’accordo con la Lega, ma semplicemente dando all'Uv quattro posti apicali in Giunta. Non si capisce se stabilità sarà perché l’Uv avrà più posti in giunta o se l’Uv avrà più posti perché fa l’accordo con la Lega. E a oggi il problema più grande per gli innamorati della stabilità  è trovare il modo di far fuori Erik Lavevaz che cresce in consensi e credibilità tra i valdostani.

Insomma sull’altare dell’intesa con la Lega gli ‘stabilisti’ mandano al macero il progetto di un grande movimento autonomista. Cosa possibilissima con l’ingresso in maggioranza Pour l’Autonomie e una facile redistribuzione delle deleghe per consentire all’Uv di avere gli agognati quattro posti apicali.

Ma la vera questione è che una minoranza all’interno dell’Uv tiene immobilizzato il leone con la speranza di farlo catturare dalla Lega. Se il disegno si concretizzerà ci sarà chi fuggirà dalle fauci del capitano e dunque ci sarà una nuova scissione unionista e la formazione di un nuovo soggetto politico autonomista. La maggioranza continuerà ad essere instabile e dal Governo centrale non arriverà nulla di più di quanto è costretto a dare alla Valle.

Intanto hanno già iniziato a dimezzare la lingua francese. Infatti la Langue de Molière non è più necessaria per le figure professionali sanitarie assunte dall’Usl. Il Consiglio Valle l'ha già ridimensionata e si arriverà ad italianizzare i toponimi come nel famigerato ventennio. 

piero.minuzzo@gmail.com

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