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CRONACA | 26 ottobre 2022, 11:08

Saint Vincent: Sindaco poco informato su tiro a volo e fotovoltaico

Ciambi 'la Regione nel 2009 si mosse in una direzione ben precisa: un nuovo tiro a volo'

Quello che resta del tiro a volo

Quello che resta del tiro a volo

"Ex tiro a volo: nessuna idea dal 2006?" è Paolo Ciambi
primo firmatario, nel 2009, della petizione a favore di un parco per le energie rinnovabili e contro un nuovo tiro a volo nell’area Piole di Saint-Vincent. Infatti, durante il Consiglio comunale di martedì 25 ottobre 2022, nella discussione del punto dedicato all’area dell’ex tiro a volo, il sindaco di Saint-Vincent ha dichiarato che, per recuperare l’area, “c’era stato un concorso di idee [nel 2006], null’altro, anche in Regione nulla risulta. Adesso c’è molto clamore su un’area che nessuno negli ultimi 40 anni ha saputo come valorizzare”. 

"Spiace dover nuovamente ricordare che, diversamente da quanto sostenuto dal sindaco di Saint-Vincen - rimarca Ciambi (nerlla foto) -  la Regione nel 2009 si mosse in una direzione ben precisa: un nuovo tiro a volo. Lo dimostrano lo studio di fattibilità assegnato con DGR n. 1366/15.05.2009 per un importo di ben 62.520 euro e il voto del Consiglio regionale del 10 febbraio 2010 contro due risoluzioni del gruppo VdA Vive/Renouveau con le quali si chiedeva di non realizzare un nuovo tiro a volo e di destinare l’area a parco per le energie rinnovabili. In quell’occasione, il presidente della Regione, sulla necessità assoluta di un nuovo tiro a volo, ebbe modo di affermare: “[…] siamo in ritardo, perché questa struttura non solo serve, ma è invocata da tutti […] speriamo di poter accelerare la realizzazione”. 

Ma perché il Consiglio regionale fu chiamato ad esprimersi, il 10 febbraio 2010, sull’ex tiro a volo? "Perché in quella occasione - precisa Ciambi - era in discussione la petizione sottoscritta nel settembre 2009 da 502 cittadini che chiedeva quanto formalizzato nelle due risoluzioni respinte: no a un nuovo tiro a volo, sì allo sfruttamento dell’energia solare in quell’area". 

Affermare, come ha fatto il sindaco di Saint-Vincent, che “in Regione non risulta nulla” e che “adesso c’è molto clamore su un’area che nessuno negli ultimi 40 anni ha saputo come valorizzare” è, ad avviso di Ciambi, "poco rispettoso per le centinaia di persone che, 13 anni fa, con lungimiranza, avevano individuato nelle energie rinnovabili l’unico impiego realistico per quell’area. Un impiego che oggi, anche da quanto emerso nel dibattito in Consiglio comunale, sembra essere considerato l’unico possibile, alla luce dell’offerta di CVA di realizzare un parco fotovoltaico da 2 MW". 

Nella seduta di ieri, riguardo al parco fotovoltaico il sindaco ha inoltre affermato che “rispetto a una decina di anni fa, quando i costi di realizzazione in confronto alla produzione rendevano non sostenibile l’operazione, oggi pannelli più performanti e costi più contenuti rendono l’investimento giustificabile”. 

"Purtroppo, il sindaco pare scordare che, proprio per rendere economicamente sostenibile la realizzazione di impianti fotovoltaici, a seguito della Direttiva 2001/77/CE, recepita dal Parlamento italiano con il DL n. 387/2003, fin dal 2005 era nato il programma “Conto energia” - ricorda Paolo Ciambi - rivolto sia a persone giuridiche, inclusi gli enti pubblici, sia a persone fisiche, che prevedeva una tariffa incentivante della durata di 20 anni per ogni kWh prodotto. In particolare, nel 2010, anno in cui il Consiglio regionale respinse l’idea del parco fotovoltaico, era in vigore il secondo conto energia".

pyred

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