Non sono ancora state presentate le liste e c’è chi esterna le proprie velleità per la candidatura al senato o alla camera: Organizzano feste, incontri, diffondono comunicati stampa, chiedono spazi ai giornali.
Ovviamente per non provocare la suscettibilità di tanto illusi candidati di nomi non ne facciamo. Casta sfogliare questo o quel giornale per capire quanto scarseggi il senso dei propri limiti.
Certo sono da rispettare i candidati che hanno alle spalle un partito, una coalizione, un sostegno della società civile. Ma di chi si autocandida si deve diffidare perche il loro obiettivo non è il bene comune ma il bene personale.
Assistiamo a esperimenti, ritorni, alleanze rotte, ricomposte, rotte nuovamente e improbabili per le posizioni politiche divergenti e tenute assieme dal mastice dell’agognato potere.
L’autocandidato spera di vivere di politica ma è è di comunità, di alleanze sociali e coalizioni civiche territoriali, capaci di declinare in modo operativo e pragmatico gli ideali di giustizia sociale e ambientale che dicono di voler promuovere.
Ma un quarto d’ora di gloria non si può negare a nessuno.