Un effetto positivo della crisi lo si coglie dallo stato di forma del Cavaliere che alla veneranda età a metà strada tra gli over 80 e gli under 90 si candida al Senato. Ciò vuol dire che i sanitari lo hanno trovato in un ottimo stato di salute e sicuramente non farà rinviare le sedute del parlamento per consentirgli di ricoverarsi per esami clinici come succedeva quando aveva le convocazioni per le udienze in tribunale. Tutto questo ci rende felici perché l’unto dal signore tanto ha dato al paese e più ancora ha avuto. Unico neo che è amico del macellaio che sta squartando l’Ucraina.
Fatta questa positiva considerazione, ma sono affari suoi, di Salvini e della Meloni, a noi interessa capire cosa intendono fare gli autonomisti valdostani: vogliono portare acqua agli amici del macellaio o vogliono rinnovare lo spirito autonomistico della nostra regione?
Questo vogliamo sapere.
Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine et VdAunie ci fanno sapere che ‘Préparons la campagne électorale avec le sérieux et l'engagement qui nous ont toujours distingué'; cosa significa? TRadotto in italiano non è che sia più chiaro.
All'indomani del voto di fiducia al Senato, che ha determinato la fine del governo Draghi, con alcuni partiti politici che hanno lasciato l'aula di Palazzo Madama durante la votazione, e un partito rimasto ma non ha partecipato alla votazione, Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine e VdAunie dicono “possiamo vedere solo, con amarezza, la gravità della situazione politica in cui l'Italia si trova catapultata in un momento così delicato della sua storia”.
Di più, Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine e VdAunie aggiungono: “Non troviamo giustificazioni plausibili e riteniamo assurdo far cadere un governo in un momento in cui, per fronteggiare l'inflazione galoppante, un uso giudizioso delle risorse del PNRR e il rilancio del mondo del lavoro, dovremmo abbassare le bandiere del partito e alzare quelle del buon senso. Stringiamo i ranghi e, se necessario, prepariamo la campagna elettorale con la serietà e l'impegno che ci hanno sempre contraddistinto".
Ma con chi preparano la campagna elettorale? Con la Lega che con la quale hanno flirtato per lungo tempo per portarla al Governo regionale ma non si sono messi d’accordo sulle poltrone?
Con Forza Italia imbottita di transfughi?
Perché non è stato aperto subito un tavolo con Pour l’Autonomie? In altra parte del giornale si può leggere un articolato punto sulla crisi e gli autonomisti a firma di Guido Cesal che mette in luce tutte le contraddizioni tra quello che dicono e quello che fanno gli autonomisti.
Il Pd, dal canto suo, alleato di governo degli autonomisti è stato chiaro tanto che il segretario Luca Tonino ha detto: "Saranno nostri interlocutori le forze politiche serie e responsabili che si occuperanno del bene della nostra Regione. Intorno all’elezione del Deputato e del Senatore valdostano, in un collegio uninominale, speriamo davvero di coalizzare un ampio fronte autonomista e progressista, che raccolga anche esperienze civiche, che si ponga come traguardo non solo il prossimo appuntamento elettorale ma anche una collaborazione più ampia”.
Un impegno che è seguito alla constatazione che "dobbiamo fare i conti con una nuova crisi portata avanti dalla Lega, dopo quella con il primo Governo Conte, hanno fatto il bis con il Governo Draghi. Le destre e parte del M5S hanno dimostrato ancora una volta poca lungimiranza politica e poca attenzione ai cittadini e alle cittadine. Perché una crisi in un momento simile potrà mettere in seria difficoltà le amministrazioni che contano sui fondi del PNRR, con il rischio di perdere questi fondi o di doverli restituire perché non spesi entro i termini stabiliti".
Infatti, Come si può pensare di denunciare l’irresponsabilità di Lega, Forza Italia e M5S nel far cadere il governo Draghi e al tempo stesso presentarsi alle elezioni con chi quella crisi l’ha aperta?
O si sta con i piromani o si sta con i pompieri.
È ora che gli autonomisti (quelli veri) si facciano sentire e prendano in mano, per davvero, la situazione guardando al futuro della Petite Patrie e non a salvaguardare fino a domani la poltrona.