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CULTURA | 27 aprile 2022, 19:26

La morra entra nei giochi della tradizione valdostana

Con i 18 voti favorevoli della maggioranza e l'astensione dei gruppi di minoranza (Lega, Progetto civico progressista, Forza Italia e Pour l'Autonomie), il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Foto Fent

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La morra ha una duplice anima: antica e recente. Se da un lato è un gioco antichissimo, dall’altro è una passione ancora molto viva e diffusa anche tra le nuove generazioni. Le prime testimonianze del gioco della morra risalgono all’antico Egitto. Nel susseguirsi degli anni la morra ha sostenuto i suoi giocatori nei momenti felici e in quelli difficili. Durante la Grande Guerra è stata infatti uno dei pochi svaghi dei nostri soldati nelle trincee.

La morra come gioco riconosciuto tra quelli appartenenti alla tradizione valdostana ma anche l'aumento da 450 a 500 milioni di euro del bond emesso dalla Compagnia Valdostana delle Acque e destinato al mercato riservato agli investitori istituzionali. Con i 18 voti favorevoli della maggioranza e l'astensione dei gruppi di minoranza (Lega, Progetto civico progressista, Forza Italia e Pour l'Autonomie), il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato il disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2022 e disposizioni urgenti, la cosiddetta "legge omnibus".

Il testo, del quale era relatore il presidente della prima commissione Claudio Restano, era stato assegnato alle cinque commissioni consiliari, che ne hanno esaminato gli articoli di rispettiva competenza. Come auspicato dalla "Federachon Esport de Nohtra Tera", il gioco della morra entra a far parte dei giochi appartenenti alla tradizione valdostana.

Giocando a Morra, i giocatori abbassano simultaneamente le loro mani, indicano un numero con le dita, gridando al contempo un numero (da due a dieci), per indovinare a quanto assommano le dita dei giocatori. Vince chi indovina. Se tutti i dichiaranti indovinano, oppure sbagliano, la giocata è nulla.

red. spr.

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