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Consiglio Valle | 22 aprile 2022, 10:31

Uv un leone tricefalo in mezzo al guado

Il movimento riapre a tutti per decidere dopo aver chiaro chi vuole cosa

Uv un leone tricefalo in mezzo al guado

Solo la sezione unionista di Avise si è espressa in modo non ostile all’alleanza con la Lega per risolvere la crisi della maggioranza di Piazza Deffeyes. Per il resto, ieri sera al Villair di Quart, gli stati maggiori del Uv hanno evidenziato un leone tricefalo: una testa pensa verde leghista, una testa pensa rossonero autonomista, la terza pensa duri e puri avanti in 18. 

Assente il senatore Albert Laniece, forse impegnato a Roma, ha destato più di qualche interrogativo considerato che proprio il senatore ha avuto modo nelle scorse settimane di esprimere perplessità su un’intesa con la Lega VdA. Una Lega VdA che fino ad ora ha dato segni di distanziamento dal sovranismo filo caino russo.

E questo preoccupa alquanto gli autonomisti dell’Uv  tanto che ieri sera hanno chiesto che nel documento conclusivo si facesse chiaramente riferimento ad una maggioranza a trazione autonomista.

Dissenzienti sulla linea pro Lega perorata da Aurelio Marguerettaz, convinto che in 18 non è possibile governare, si sono espressi Marco Calchera, sindaco di Etroubles, Thierry Rosset di Roisan. Anche gli interventi della Presidente del mouvement, Cristina Machet, e del Presidente della Regione, Erik Lavevaz hanno creato qualche mormorio in sala quando hanno fatto riferimento ad un allargamento alla Lega.

E’ pur vero che Machet non ha portato una proposta organica ma un dettagliato rapporto sull’andamento degli incontri della Commissione politica congiuta Uv Alliance Valdotaine VdA Unie.

La terza testa è del tutto contraria ad un’intesa con Pour l’Autonomie per via della presenza di Augusto Rollandin che l’Uv aveva cacciato nel 2020 e che lui per tenere i voti nell’ambito autonomista ha fatto una nuova lista che ha eletto tre consiglieri ma che è stata tradita da terzo eletto, Mauro Baccega, che pochi mesi dopo è passato alla corte di Berlusconi, altro amico del caino russo. Ma i veti personali sono duri da estirpare e per qualcuno meglio tapparsi il naso e seguire altre vie sacrificando così l’unità dei movimenti autonomisti.

E’ stato un Parlamentino particolarmente partecipato e dibattuto come da anni non si assisteva; e questo è un buon segnale. E dopo tanto appassionato dibattito è stato approvato, a larghissima maggioranza un contrario ed otto astenuti, un documento con il quale è stato dato mandato alla Commissione politica di incontrare tutte le forze per capire quali sono condizioni per ridare fiato alla maggioranza contro la quale, fino ad oggi, hanno chiuso la porta Progetto Civico Progressista ed il Pd contrario alle larghe intese.

pi.mi.

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