Il progetto popone spazi di incontro, dialogo ed azione per relazioni sane e consapevoli che presenta oggi, 8 marzo, in occasione della Festa della Donna.
“L’idea - spiega Jessica Tillier, consigliere comunale e ideatrice del progetto - nasce dall’ennesima notizia apparsa al telegiornale: il 16 novembre 2021 il piccolo Matias di 10 anni è stato ucciso dal padre per ferire la madre, a sua volta vittima di violenza”. Sottolinea ancora la Consigliera comunale: “Da madre io stessa, non posso non immedesimarmi in queste donne che, oltre che temere per la loro incolumità, vivono nel terrore di non riuscire a proteggere i loro figli”.
Nonostante la Legge n°69 del 19 luglio 2019, nota come Codice Rosso, a tutela dei soggetti deboli che subiscono violenze a seguito di atti persecutori e maltrattamenti, i casi di femminicidi e infanticidi hanno registrato numeri in crescita costante, certamente complice la pandemia e i lockdown che hanno spesso obbligato a convivenze forzate. “Mi sono così ritrovata a pensare – dice Jessica Tillier - come fosse possibile evitare eventi di tale gravità: se si riuscisse infatti a cambiare il pensiero radicato in molte donne sfruttate e non valorizzate, se esse sapessero di non dover accettare determinate situazioni (discriminazioni o violenze psicologiche, verbali o fisiche), ma al contrario sapessero difendersi o semplicemente uscire da certe dinamiche, forse situazioni drammatiche come quelle di Matias e della sua mamma non si creerebbero e madri e figli potrebbero sottrarsi e trovare una via di fuga a dolori e tragedie inenarrabili”.
L’ obiettivo del progetto è permettere a chi vi parteciperà di trovare uno spazio in cui guardarsi dentro e acquisire informazioni e consigli utili ad evitare situazioni pericolose.
Il Comune di Charvensod vuole avviare una riflessione a più voci sul tema della violenza e delle situazioni a rischio, nonché sulla difesa personale da atti lesivi della dignità umana e da aggressioni: si partirà da incontri, aperti alla popolazione, con rappresentanti delle forze dell’ordine, psicologi, giornalisti, medici e avvocati, per discutere e confrontarsi sulla questione della violenza nelle sue differenti forme, per strada o in famiglia, causata da sconosciuti o familiari.
Sarà possibile seguire tutti gli eventi o selezionarli a seconda dell’argomento e dell’interesse personale. Inoltre saranno organizzati incontri pratico-teorici di autodifesa e utilizzo di strumenti dissuasivi (come lo spray al peperoncino), cui si accederà tramite iscrizione.
“L’amministrazione di Charvensod è sempre molto attenta alla sicurezza della popolazione; la Biblioteca ritiene che questo progetto possa promuovere nei partecipanti un processo di consapevolezza del valore e delle capacità di ognuno, tale da poter proseguire anche oltre l’evento in sé; la violenza non deve mai essere tollerata e la paura va respinta e gestita, anche attraverso la prevenzione delle situazioni a rischio e la cultura del rispetto reciproco. L’idea è quella di insegnare a sviluppare una mentalità difensiva, senza però che i corsisti si pongano mai in pericolo per eccesso di sicurezza”, commenta Chiara Bernardi, consigliere comunale e presidente della Commissione di gestione della Biblioteca.