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ISTRUZIONE E FORMAZIONE | 04 novembre 2021, 12:30

Mancano ancora 58 milioni di euro per completare la nuova UniVdA

Mancano ancora 58 milioni di euro per completare la nuova UniVdA

Per completare e rendere funzionale la nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta nell'ex caserma Testafochi di Aosta servono 58 milioni di euro. Soldi che devono essere trovati nel bilancio della Regione o "con una partnership con i privati" ora possibile perché la proprietà degli immobili è passata dal demanio all'amministrazione regionale. I numeri sono stati forniti ieri sera in Consiglio Valle dall'assessore al Patrimonio e alle Opere pubbliche, Carlo Marzi, rispondendo a un'interpellanza di Stefano Aggravi (Lega VdA).

Per trasformare la Testafochi in campus, sono stati progettati quattro lotti, indipendenti. "Il primo sarà concluso per il prossimo anno accademico", ha confermato Marzi: prevede la nuova edificazione della nuova caserma Vincenzo Zerboglio.

Per gli ulteriori tre, servono 81 milioni di euro: il secondo, da 35 milioni, prevede la ristrutturazione delle caserme Aldo Beltricco, considerata "edificio monumento" e in cui sono previsti i nuovi uffici amministrativi dell'UniVdA, della palazzina Carlo Giordana (valutata dalla Sovrintendenza ai Beni e alle Attività culturali come "edificio documento"), con il sacrario militare, la biblioteca d'ateneo e spazi per studenti e docenti, oltre al completamento dei parcheggi interrati.

"Il secondo lotto è quello che oggettivamente risulta prioritario", ha spiegato Marzi. Il terzo lotto prevede la nuova edificazione della palazzina Ferdinando Urli, abbattuta insieme alla Zerboglio, per 23 milioni di investimento previsto, che "consentirebbe di accogliere l'intera didattica nell'ex Testafochi" ha concluso l'assessore.

Il quarto lotto, per altri 23 milioni, prevedeva uno studentato in un nuovo edificio a nord della palazzina Giordana, ma la Regione sta valutando se proseguire con il progetto. Aggravi ha auspicato che "si trovino le risorse per completare almeno i tre primi lotti dell'Università, perché gli attuali spazi non saranno soddisfacenti per le necessità non solo del futuro dell'ateneo, ma nemmeno di quelle di oggi. Le palazzine sono indispensabili per le attività, bisogna valutare una collaborazione con i privati per il finanziamento".

i.d.

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