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CRONACA | 21 ottobre 2021, 10:19

Una nuova casa per i radioamatori valdostani

Il 30 ottobre 2021, sarà inaugurata la nuova sede dell’ARI Valle d’Aosta in località Teppe, N. 24 (lungo la SS26). L’attività dei radiocollegamenti dimostrativi con il “mondo” inizieranno alle ore 15.00 e proseguiranno sino ore 19.00. Invitiamo tutti, giovani e adulti a farci visita

Foto storica di radioanatori valdostani in azione

Foto storica di radioanatori valdostani in azione

Chi sono i radioamatori? "I radioamatori sono degli appassionati sperimentatori, senza finalità di lucro, del mezzo radio e delle radiocomunicazioni. La loro storia nasce con Guglielmo Marconi e si protrae fino ai giorni nostri, malgrado Internet". Risponde Sergio Jotaz, presidente dell'associazione. In tutto il mondo vi sono associazioni riunite nell’International Amateur Radio Union (IARU). In Italia esiste, dai tempi dei pionieri, l’ARI-Associazione Radioamatori Italiani della quale fa parte la Sezione Valle d’Aosta.

"Il fatto di comunicare con persone di altri paesi nel mondo, altre culture, seguendo la propagazione delle onde radio riflesse dalla ionosfera - aggiunge Jotaz (nella foto) - è un hobby intelligente che fa crescere, a chi lo pratica, la conoscenza tecnica delle telecomunicazioni, la cultura personale, la conoscenza delle lingue di altri popoli".

La sperimentazione, basata anche su apparati autocostruiti, oggi si spinge anche nello spazio con satelliti dedicati e con stazioni che usano la Luna come riflettore di segnali per collegamenti EME (Earth-Moon-Earth).

L’attività radioamatoriale è classificata a livello internazionale come un servizio che prevede dei diritti e dei doveri ben precisi. Ad esempio, negli eventi di calamità naturali (inondazioni, incendi, terremoti) i radioamatori, fin dagli anni ’50 del secolo scorso, sono sempre stati in prima linea per aiutare e, talvolta sopperire, alla carenza di comunicazioni (come nell’alluvione del 2000).

Queste storiche esperienze portarono, nel 1985, l’allora ministro Giuseppe Zamberletti, a emanare un’ordinanza (n. 782 del 7 marzo) dove fu disposto che tutte le Prefetture Italiane, il Ministero dell’Interno e il Dipartimento della Protezione Civile, fossero collegate tramite stazioni in onde corte e ultracorte (HF-UHF) Radioamatoriali, mantenute attive e gestite da radioamatori, allo scopo di garantire le telecomunicazioni di emergenza in caso di totale disfunzione della rete telefonica standard.

Per avere un’idea dell’attività radioamatoriale.

ascova

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