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Le Messager Campagnard | 07 agosto 2021, 10:30

Nuova vita al vigneto più alto d'Europa

A Morgex gli antichi muri del famoso Prié Blanc risalenti al 1856 sono stati restaurati grazie ai Fondi europei

Vigneto La Piagne (Foto di Sertec Engineering Counsulting srl)

Vigneto La Piagne (Foto di Sertec Engineering Counsulting srl)

Il Comune di Morgex ha realizzato, all’interno del progetto “Vi.A. Strada dei vigneti alpini”, finanziato nell’ambito del Programma Interreg V-A Alcotra 2014/2020, la manutenzione e la messa in sicurezza del vigneto denominato “La Piagne”.

La “Strada dei Vigneti” è un progetto che vuole valorizzare il territorio e i suoi paesaggi per sviluppare nuovi segmenti di mercato turistico, al fine di promuovere l’enoturismo nella destinazione alpina dell’alta Valle. Attraverso il recupero di vigneti rappresentativi, aventi un valore paesaggistico particolare, si è inteso effettuare un censimento dei sentieri ivi esistenti per farli diventare destinazioni per i turisti del vino, con lo scopo anche di sensibilizzare e formare viticoltori e artigiani nell’ottica di realizzare e mantenere i muretti a secco, segno di riconoscimento dei paesaggi viticoli alpini.

All’ombra dell’imponente Monte Bianco, il Prié Blanc è il famoso vitigno che produce un vino con caratteristiche particolari: le sue uve, infatti, vengono coltivate alle altitudini più elevate del continente, ragione per la quale al “Blanc de Morgex et de La Salle” è valso l’appellativo di “vino più alto d’Europa”.

Questa tipologia di vite è coltivata su pergole molto basse, sorrette da palature in legno o in pietre monolitiche, per evitare i danni del vento e del gelo invernale. Il terreno, molto sassoso, permette di immagazzinare calore durante il giorno e rilasciarlo di notte. Anche grazie alle temperature e alla secchezza dell’aria, il Prié Blanc si rivela molto resistente alle malattie. I vigneti si estendono ai piedi del Monte Bianco e alle cime sulle quali prendono tutto l’aroma inconfondibile delle erbe di montagna che contraddistinguono anche il vino che se ne ottiene.

Tornando al progetto, i lavori a “La Piagne” hanno previsto il recupero e l’integrazione dei pilastrini in pietrame esistenti, la posa di nuovi pilastrini monolitici in pietra ed in castagno e la collocazione di un nuovo pergolato in sostituzione del precedente. I terrazzamenti sono stati messi in sicurezza con il posizionamento di una linea vita continua in ogni filare.

Il recupero del vigneto di “La Piagne” è importante non solo a fini turistici, ma anche dal punto di vista storico: come risulta, infatti, dalle ricerche finora condotte, potrebbe risalire addirittura al 1856. L’obiettivo futuro per portare nuova luce al comune di Morgex, sarà quello di rendere “La Piagne” anche un contesto nel quale ospitare eventi culturali ed enogastronomici. (fonte vda.it/europedirect )

pgc

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