L'accusa aveva chiesto il carcere per tutti. Invece nel'udienza di oggi in rito abbreviato il gup Davide Paladino del tribunale di Aosta ha assolto da tutti i capi d'imputazione "perché il fatto non sussiste" i quattro imputati nel processo per associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione odontoiatrica e concorso nell'esercizio abusivo della professione odontoiatrica che ruotava attorno al Centro dentistico e odontoiatrico valdostano snc di Saint-Christophe, di proprietà della famiglia Gasparella.
Durante le indagini, ha commentato l'avvocato difensore, Stefano Moniotto, "non sono stati dati sufficienti riscontri a tutte le prove che avevamo portato. Le cartelle cliniche ad esempio non sono state assolutamente considerate. Ci si è basati sulle dichiarazioni di una minima parte dei pazienti, su circa 100 pazienti solo una ventina avevano riferito qualcosa che non andava".
Il pm Luca Ceccanti aveva chiesto una condanna a tre anni di carcere ciascuno per Silvio Gasparella, di 59 anni e per suo figlio Mattia Gasparella (36), comproprietari del Centro e per l'allora direttore sanitario della struttura, il medico Gian Enrico Aguzzi (66). Per la moglie di Silvio Gasparella, la 61enne Laura Padoin, assistente alla poltrona, il pm ha chiesto due anni di carcere.
Negato quindi anche il risarcimento complessivo di 75 mila euro chiesto dalle parti civili (25 mila euro per ogni ente): l'Ordine dei medici e degli odontoiatri della Regione Valle d'Aosta e l'Associazione nazionale dei dentisti italiani (rappresentati dall'avvocato Ascanio Donadio) e l'Associazione italiana odontoiatri (avvocato Paolo Sammaritani).
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