Ricalcolare la pena inflitta all'imputato Antonio Raso aumentandola di sei mesi riconoscendo il reato di voto di scambio (per il quale era stato assolto in primo grado) e confermare le condanne agli altri imputati.
Con queste richieste ai giudici ha concluso la sua requisitoria di circa tre ore il procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi, nel processo di appello per l'inchiesta Geenna della Dda su una presunta 'ndrina aostana la cui seconda udienza si è svolta questa mattina. Il dibattimento di secondo grado, per i cinque imputati che avevano scelto il rito ordinario, è in corso davanti ai giudici della Seconda sezione penale della Corte d'appello di Torino.
Il 16 settembre 2020, il collegio di Aosta presieduto dal giudice Eugenio Gramola aveva condannato a 10 anni di reclusione Marco Sorbara, ex consigliere regionale (ai domiciliari con permesso lavorativo) e Monica Carcea, ex assessore comunale a Saint-Pierre (ai domiciliari), a 11 anni Nicola Prettico, ex consigliere comunale di Aosta, e Alessandro Giachino, dipendente del Casinò di Saint-Vincent, a 13 anni il ristoratore Antonio Raso. La prima udienza dell'appello due settimane fa era stata caratterizzata dalla lettura della relazione del consigliere relatore, cha ha ripercorso tutte le tappe della vicenda giudiziaria e dei motivi di appello proposti sia dalla procura che dalle difese dei cinque imputati. aveva poi preso la parola il pm torinese Valerio Longi che ha coordinato l'indagine e ha ribadito alla Corte la sussistenza degli elementi accusatori che provano la presenza della 'locale' di 'ndrangheta di Aosta.
Domani, martedì 18 maggio, inizierà invece il processo d'appello per gli altri 12 imputati, condannati il 17 luglio del 2020, dal gup di Torino con il rito abbreviato.