Anaelle Prunier, la cameriera francese di 27 anni che quattro anni fa aveva confessato di aver ucciso il suo connazionale 52enne Jean-Luc Durand, informatico di Lione e di averne bruciato il corpo in Valle d'Aosta è stata condannata per omicidio a 10 anni di carcere dal tribunale di Bourg-en-Bresse.
Il corpo dell'uomo era stato trovato semicarbonizzato in una radura di Fénis, a 20 chilometri da Aosta, il 19 agosto 2017. Arrestata giorni dopo la donna, escort occasionale, aveva riferito agli inquirenti d'Oltralpe di aver agito sempre da sola. Aveva accoltellato Durand, suo cliente abituale, nella propria casa a Saint Genis Pouilly (Francia), il 16 agosto 2017, per difendersi durante una colluttazione seguita a un rapporto sessuale in cui l'uomo era diventato particolarmente violento.
Volendo disfarsi del cadavere, lo aveva caricato in auto e aveva raggiunto il traforo del Monte Bianco, arrivando in Valle d'Aosta. La sua idea iniziale era di scaricarlo nella Dora Baltea, ma non riuscendoci aveva deciso di dargli fuoco con una tanica di benzina che aveva con sé.
Per distruzione di cadavere era stata condannata nel 2019 a due anni di carcere dal Tribunale di Aosta. Le indagini in Valle d'Aosta dopo il ritrovamento dei resti erano state condotte dai carabinieri.












