Gran parte degli studenti valdostani sono tornati a scuola in presenza, e le prospettive sono per la totale partecipazione di tutte le categorie scolastiche alla didattica in classe.
Le tristi e faticose lezioni di didattica a distanza paiono al tramonto e la speranza è che lo siano per sempre e che tutto torni alla normalità.
Il funzionamento della scuola è uno degli obiettivi primari e vitali per la società; la sicurezza sanitaria degli studenti, in questo momento di pandemia, è sempre stata al di sopra di tutto, la scuola non è mai stata focolaio virale, il rispetto delle restrizioni pandemiche è stato totale.
Il grosso problema della scuola sono i trasporti, in una regione piccola come la nostra, non è accettabile che il comparto si sia fatto trovare impreparato: la scuola è pronta ma le difficoltà sono arrivarci.
Tutti erano a conoscenza dei tempi di ripresa, come è possibile che nessuno abbia pianificato la funzionalità del trasporto pubblico: le aziende hanno mezzi fermi, autisti in cassa integrazione, il privato con gli NCC a disposizione. Forse bisognerebbe pensare ai banchi con le rotelle, stipati in qualche magazzino, come mezzo di trasporto...
Il problema da discutere non è la tratta ferroviaria Aosta – Pré Saint-Didier, interessa a pochi, i fruitori non garantirebbero nemmeno le spese di manutenzione, il problema diventa mandare a scuola i nostri ragazzi in sicurezza, non ci si può distrarre, la necessità impone di ricorrere a tutti i mezzi a cui si può ricorrere, ora che è ufficiale il tesoretto a disposizione dell’Amministrazione regionale, che sia usato per le necessità più impellenti, e la scuola lo è.











