L’Associazione Valdostana Impianti a Fune e Confindustria Valle d’Aosta prendono atto con profondo sdegno e rammarico della deplorevole decisione, presa dal Ministro della Salute Roberto Speranza, di rinviare l’apertura dei comprensori di sci di discesa al 5 marzo prossimo.
Il nuovo provvedimento ha, di fatto, messo fine alle aspettative di poter aprire gli impianti funiviari per la stagione invernale 2020-2021.
Ferruccio Fournier, Presidente AVIF, sottolinea come “Tale sconcertante scelta, decisa alla vigilia delle previste aperture, oltre ad aver dimostrato una notevole mancanza di rispetto per tutto il settore, ha vanificato il lavoro e gli sforzi fatti finora dalle aziende valdostane per mettere nelle condizioni ottimali e in piena sicurezza i comprensori sciistici, creando un grandissimo danno economico sia alle società stesse che ai circa 500 lavoratori prossimi all’assunzione nel settore rappresentato da AVIF.
L’impatto che tale decisione avrà sul sistema economico della nostra Regione, se non arriveranno, in tempo breve degli aiuti concreti da parte dello Stato, sarà devastante!!”.
Da mesi, infatti, gli imprenditori valdostani combattono due battaglie: una interna per arginare il dilagare del virus, l’altra esterna con lo Stato centrale per poter affermare il loro essere, la loro essenza, la loro libertà imprenditoriale. Si è scelto, senza mezzi termini, di affossare un intero settore, quello del turismo montano vitale per il sistema economico valdostano in quanto, oltre a riguardare direttamente il settore alberghiero e quello commerciale, sostiene anche a filiere spesso dimenticate quali quelle della distribuzione e del FOOD&BEVERAGE.
Sulla questione il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Giancarlo Giachino ricorda come “la situazione è grave sia dal punto di vista economico che politico. Se da un lato, infatti, le conseguenze saranno nefaste per l’intero settore produttivo, dall’altro emerge una volontà da parte del governo centrale di abbandonare la montagna e tutti i suoi abitanti ad un destino ormai segnato.” Aggiunge tuttavia come “gli imprenditori valdostani sono donne e uomini tenaci, caparbi, abituati a rimboccarsi le maniche e sono sicuro che non si lasceranno abbattere! Per quanto il vento freddo urli e soffi forte, una montagna non potrà mai inchinarsi ad esso”.